ACQUA, preziosissimo bene comune

Sostengo e pratico la salvaguardia del creato non solo con partecipazione emotiva, ma anche proattiva, a partire dal risparmio di acqua in casa e dal rispetto dei suoi percorsi naturali.

<wikipedia> la politica dell’acqua, gestione della risorsa idrica, sua sostenibilità finanziaria, competenza pubblica sulla stessa, salvaguardia del diritto universale all’acqua potabile, sua scarsità.

<eurlex 2004> PPP e SIG in Europa: Partnership di tipo Pubblico-Privato nella gestione dei Servizi di Interesse Generale.

- <wikip> Conflitto pubblico-privato nella gestione dell'acqua

- <acquabenecomune>: c’è chi afferma che in Europa le migliori reti di distribuzione dell'acqua sono INTERAMENTE a gestione pubblica e chi <europaoggi 2010.05> vede in una parziale privatizzazione (gestione mista pubblico-privato) un possibile rimedio al pessimo servizio erogato da una costosissima gestione interamente pubblica

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 09/07/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: ambiente naturale; Laudato si’, risparmio ecologico, BIM

 

2024.07.08 L’agricultura globale, responsabile del 70% del consumo di acqua dolce del pianeta; occorrono nuove tecnologie per affrontare l’emergenza idrica; ad esempio, seppur per ora sperimentato solo su pomodoro, kiwi, vite e melo, il sensore Bioristor prodotto dalla collaborazione Mutti e IMEM-CNR potrebbe far risparmiare il 45% di acqua; il sensore è costituito da due fili tessili biocompatibili: attraversa il fusto della pianta da parte a parte in due punti diversi e monitora il flusso degli ioni che passano nella linfa.

 

2023.08.27 rivedo dopo 8 anni due foto di cascate d'acqua ed accetto l'invito di Facebook a condividerle.

 

2017.07.11 <fattoq> Acqua pubblica, il referendum è stato del tutto inutile? Qualche settimana fa il Consiglio di Stato ha respinto, in via definitiva, i ricorsi presentati dal Codacons, da Federconsumatori e dall’Associazione Acqua Bene Comune Onlus contro il metodo tariffario approvato nel 2012 dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (Aeegsi) per calcolare la tariffa che gli utenti devono pagare ai loro gestori per la fornitura e il trattamento delle acque.

 

2010.09.01 giornata per la salvaguardia del Creato Gruppi guida diocesani (TN) si muovono per tempo in vista del referendum dell'anno prossimo: «appoggiamo la campagna contro la privatizzazione dell'acqua, che è stata motivata con il pretesto di una sua migliore e più equa gestione». [CzzC: commento un articolo di ComInCam, preferendo la riflessione del seguente articolo di Avvenire che va al centro della questione, senza prestarsi subalterna a schieramenti partitici]. <avvenire> Come coltivare una spiritualità della salvaguardia del creato? La spiritualità (non una vita interiore, ma la vita che ci dà lo Spirito Santo) già in se stessa è salvaguardia del creato. Uno spiritualismo falso dimentica la forma di incarnazione che è tutta la vita. La falsificazione del Vangelo a codice di morale e la riduzione della Chiesa ad agenzia di morale (mentre è la comunità che rende attuale il mistero, l’evento di salvezza) impedisce di capire questa verità. È essenziale giungere a una contemplazione che colga la bellezza delle cose, come frammenti che rifrangono l’immensa bellezza di Dio]

 

2010.08.26 <avvenire>: di chi è l'acqua, come la si impiega, sprechi, tariffe, gestori fantasma.

 

2010.05.03 <europaoggi> in una parziale privatizzazione (gestione mista pubblico-privato) si ravviserebbe un possibile rimedio al pessimo servizio erogato da una costosissima gestione interamente pubblica

 

2010.02.09 <corsera, google>: in IT esiste già una gestione mista pubblico-privato del servizio idrico: esempi virtuosi (Trentino 38% privati) e disastrosi (Lazio e Sicilia). E dove la gestione è interamente pubblica? Anche qui non mancano inefficienze e disservizi (vedi Puglia)

 

2004.01.13 <eurlex> PPP e SIG in Europa: Partnership di tipo Pubblico-Privato nella gestione dei Servizi di Interesse Generale. Risoluzione del Parlamento europeo, del 13 gennaio 2004, sul Libro verde sui servizi di interesse generale [A5-0484/2003]. Il Parlamento ... ritiene che alcuni servizi di interesse generale, come l'istruzione, la sanità pubblica, l'edilizia popolare, ma anche i servizi di interesse generale volti a mantenere o ad aumentare il pluralismo dell'informazione e la diversità culturale, vadano esclusi dal campo di applicazione della normativa comunitaria in materia di concorrenza. Inoltre, il Parlamento ... reputa che l'Unione europea debba stabilire dei principi comuni, tra cui universalità e parità di accesso, continuità, sicurezza, adattabilità, qualità, efficienza, accessibilità dei prezzi, trasparenza, protezione dei gruppi sociali più svantaggiati, protezione degli utenti, dei consumatori e dell'ambiente e partecipazione dei cittadini, tenendo conto delle circostanze specifiche di ogni settore. Il Parlamento ... si pronuncia nettamente contro la liberalizzazione della fornitura d'acqua. Il Parlamento ritiene che, nei settori dell'acqua e dei rifiuti, i servizi non debbano formare l'oggetto di direttive settoriali dell'Unione europea, ma sottolinea che l'Unione deve mantenere interamente la propria responsabilità per quanto riguarda le norme di protezione della qualità e dell'ambiente nei suddetti settori. [CzzC: contro la liberalizzazione della fornitura dell'acqua?

- significa che questa fornitura non può essere gestita dai privati con le stesse regole di concorrenza che sono state applicate alla distribuzione del gas o dell'energia elettrica,

- ma non significa vietare la partecipazione dell'iniziativa privata nella distribuzione dell'acqua se questa potesse favorire il raggiungimento degli obiettivi vigilati dalla UE (qualità, sicurezza. accessibilità, prezzi, trasparenza, protezione dei più deboli) soprattutto come intervento di emergenza laddove da decenni le reti perdono più di quanto trasportano, costano alla collettività (in termini di dipendenti pubblici addetti al colabrodo) il triplo della media europea, migliaia di utenti restano a secco. Il Trentino è un esempio: qui i privati (Dolomiti Energia) partecipano con il 38% alla fornitura idrica ed il servizio risponde ai criteri di qualità vigilati dalla UE]