Un governo di UNITÀ NAZIONALE per affrontare la crisi aggravata dal coronavirus?

È difficile che si riesca a farlo, ma vedrei ancor più difficile che ...

Newsletter 2020.02.26 al gruppo di mini rassegna stampa per amici.org.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 28/02/2020; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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↑2020.02.26 Un governo di UNITÀ NAZIONALE per affrontare la crisi aggravata dal coronavirus? È difficile che si riesca a fare un governo di UNITÀ NAZIONALE, stante l'attuale livello di litigiosità, tra e dentro gli schieramenti partitici.

   Ma vedrei ancor più difficile che si riesca ad uscire dalla crisi economico - finanziaria senza esprimere anche a livello governativo una maggiore UNITÀ NAZIONALE.

   Per uscire dalla crisi occorrono tanti strumenti, tra i quali parrebbe inevitabile l'abbandono di alcuni privilegi, ad esempio come quelli goduti da posizioni pensionistiche che, con laute mensilità, abbiano già ricevuto dalla contribuzione pubblica OLTRE IL TRIPLO di quanto versato con i contributi effettivi attualizzati.

   Prova ad immaginare quale governo che non sia di UNITÀ NAZIONALE possa far digerire a quelle posizioni pensionistiche un -5% annuo sulla rata pensionistica eccedente una logica fanchigia.

   Riesci ad ipotizzare come si possa uscire dalla crisi senza correggere la suddetta sperequazione intergenerazionale? Tale problema dovrà affrontare anche la Francia, che però spreca assai meno dei nostri 70 miliardi di euro all'anno per interessi sul debito pubblico (70G€ è più di quanto ci costa tutta la pubblica istruzione) e, se aumentassimo divisioni e litigiosità anziché fare UNITÀ NAZIONALE, aumenterebbe lo spread e quindi il macigno dei suddetti interessi: déjà vu.

 

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