modificato 03/11/2017

 

Sergio Romano sedicente massone, invaghito della massoneria francese, più ascoltata di quella italiana

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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

Si presenta così: «Sono massone da una trentina d' anni ... Io mi onoro di essere massone...». [CzzC: lo apprezzo per molti suoi commenti socio-politici, meno per altri sul cattolicesimo]

Traggo da Corriere 14/04/2006

RISPONDE SERGIO ROMANO

La massoneria italiana e i suoi molti nemici

Sono massone da una trentina d' anni e mi permetto di chiederle perché i massoni in Italia sono discriminati a livello istituzionale e civile. Per esempio, come lei sa, sia nella magistratura che in alcuni regolamenti regionali, comunali e provinciali esistono norme giuridiche che discriminano i massoni e vi sono partiti politici (sia di destra che di sinistra) che non accolgono i massoni. È vero che l' Italia ospita la Santa Sede, ma è altrettanto vero che tra i miei fratelli vi sono migliaia di cattolici e che i rapporti con alcuni esponenti del clero sono ottimi e dialogici nel rispetto delle specificità [CzzC: vorrei, caro Sergio, che dissimulassi meno ingannevolmente le stroncature (leggi qui solo quelle a me note) assestate dai tuoi “fratelli” e da lor tifosi alla Guida della nostra Chiesa cattolica, per non parlare dei crimini storici (ad esempio come i tuoi fratelli massacrarono i Cristeros); parrebbe piuttosto che, al rispetto che vi usano i Pastori della nostra Chiesa cattolica, rispondiate non di rado con dissenso denigrante, per non parlare di orditi della serie genio guastatori].

È altrettanto vero che c' è stato l' episodio P2 e giustamente chi ha sbagliato, non solo è stato espulso, ma è stato giudicato (e spesso assolto) dall' autorità giudiziaria. Ma insomma, se la società ha «sdoganato» i fascisti, i terroristi (a livello individuale), i corrotti di destra e sinistra, perché mai non potrebbe accettare un confronto con le nostre idee, i nostri valori? Perché se apro i giornali come Le Monde e Le Figaro trovo interviste con gli esponenti delle più importanti Obbedienze Massoniche nazionali [CzzC: emblematica questa tua ammissione della potenza della influenza massonica nelle istituzioni e nei media francesi; sei deluso che da noi non sia ancora così invasiva?] per esempio sul velo nelle scuole, mentre sul Corriere, su Repubblica e su La Stampa (per parlare di alcune importanti testate) nessuno mai si interessa delle opinioni di circa 50.000 italiani aderenti alle varie Obbedienze? Che possiamo fare, secondo lei, per avere un minimo di audience sui media? Le segnalo che il Parlamento di Strasburgo ha stigmatizzato il comportamento italiano nei confronti della massoneria. [CzzC: infatti la suddetta invasività lì è particolarmente aggressiva, sfacciata oserei dire, attentante perfino il diritto all’obiezione di coscienza, appena osasse esprimersi fuori della porta di casa su certe questioni etiche. Lo sappiamo ben che a Strasburgo, ben più dei cattolici, è ascoltata l’illuminata millanteria di quella ministra francese che sublima così la sua patria di Voltaire:“abbiamo il diritto di ironizzare su tutte le religioni”].

Io mi onoro di essere massone e continuerò a sostenere i valori e le idee della massoneria in tutte le sedi con estrema pazienza. Quando i media apriranno le porte a un sereno e pacato confronto? Milano [??] Caro Boaretto, la massoneria ha avuto in Italia, nel corso della sua storia, più nemici di quanti ne abbia avuti probabilmente in qualsiasi altro Paese dell' Europa occidentale.

·        Il primo, come in ogni nazione cattolica, fu naturalmente la Chiesa Romana, [CzzC: cioè, caro Romano, tu vorresti convincerci che non fu legittima difesa quella azionata della Chiesa cattolica contro le aggressioni massoniche, ma fu la Massoneria ad essere aggredita dalla Chiesa cattolica? Come diplomatico mi pari assai bravo ad intortare, ma come storico ...], convinta che le logge fossero non soltanto focolai di liberi pensatori e covi di progetti rivoluzionari, ma anche e soprattutto le cellule di un movimento deista che avrebbe attentato al suo primato religioso.

·        Il secondo fu un' ala importante del socialismo, per cui la massoneria era l' organizzazione segreta della borghesia, lo stato maggiore da cui si staccavano i fili di una trama oscura per la conquista del potere. Dopo avere discusso di massoneria nei congressi di Milano (1910) e Reggio Emilia (1912), il Psi approvò ad Ancona nel 1914 un ordine del giorno di Mussolini che prescriveva l' espulsione dal partito dei militanti iscritti alle logge.

·        Furono dichiaratamente ostili, nello stesso periodo, gli intellettuali dell' Associazione nazionalista, fondata a Firenze nel 1910. Sotto la direzione di Luigi Federzoni, il loro giornale, L' Idea Nazionale, promosse inchieste sulla massoneria e ne fece uno dei principali bersagli della sua lotta politica. Quando fascismo e nazionalismo si unirono per creare il Partito nazionale fascista, [CzzC: altra ingannevole dimenticanza storica, caro Romani: riguardati la storia del fascismo documentata da TG3 (che ovviamente ritieni più obiettivo di radio vaticana o telepace), per rimembrare come agì il collateralismo massonico nell’ascesa di Mussolini, che poi vi voltò le spalle, ma solo poi, senza negligere gli affari comuni più o meno loschi] la battaglia contro i massoni fu uno dei terreni su cui la convergenza fu più facile ed efficace.

·        Un altro grande nemico fu naturalmente il partito comunista, costituito a Livorno nel 1921. Borghesi, democratici, deisti e, per di più, uniti da un vincolo iniziatico e da liturgie segrete, i massoni furono, per il partito di Gramsci e Togliatti, una pericolosa anomalia sociale.

·        A questa lunga serie di forze politiche ostili alla massoneria aggiunga, caro Boaretto, il duro giudizio di alcuni grandi intellettuali come Benedetto Croce, e non le sarà difficile comprendere perché l' Assemblea costituente, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, non guardasse alla logge con benevolenza. Non esiste, nel testo della Costituzione, un esplicito riferimento alla massoneria, ma tra le righe dell' art. 18 («Sono proibite le associazioni segrete, ecc.») è facile leggere un riferimento all' «Obbedienza».

Questo non significa, tuttavia, che la massoneria abbia avuto da noi, dopo la fine della Grande guerra, una vita particolarmente difficile. L' Italia è il Paese delle leggi ferree e delle molteplici licenze. Secondo il Dizionario storico politico diretto da Ernesto Sestan vi furono molti massoni fascisti (Ciano, Balbo, Rosoni, Acerbo, Bottai, Farinacci, Starace). E vi furono dopo la fine della Seconda guerra mondiale parecchi massoni democristiani. Probabilmente pensavano che la massoneria fosse potente e che fosse utile farne parte. [CzzC: altra emblematica ammissione della potenza della influenza massonica nelle istituzioni, nei media, negli affari]. La tesi non mi ha mai convinto. Se fosse stata davvero potente avrebbe rapidamente bloccato sul nascere le camarille, come quella di Licio Gelli, che cercavano di usarla per i loro fini. [CzzC: al contrario, io suppongo con discreta probabilità che lo smantellamento giudiziario della P2 non sia derivato principalmente dalla abilità della Tina Anselmi e delle relative istituzioni democratiche italiane, ma da una concessione della potenza massonica delle logge concorrenti della P2, che, infastidite dalla disinvoltura di quei fratelli, decisero di disfarsene fornendo alla magistratura archivi e confidenze utili allo scopo].

Romano Sergio

Pagina 45

(14 aprile 2006) - Corriere della Sera