AHMED SALMAN RUSHDIE, scrittore indiano naturalizzato britannico, fatwato per «VERSETTI SATANICI»

<wikipedia> si dichiara ateo. A seguito della pubblicazione del libro, nel febbraio 1989 Rushdie fu condannato a morte con fatwa di Khomeini perché reo di bestemmia. Lo scrittore riuscì a salvarsi rifugiandosi nel Regno Unito e vivendo sotto protezione. Il traduttore giapponese del romanzo, Hitoshi Igarashi, fu ucciso da emissari del regime iraniano, mentre il traduttore italiano, Ettore Capriolo fu aggredito da un sicario in casa sua rimanendo però solo ferito, così come l'editore norvegese in un episodio analogo.

Si dichiara ateo.

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Pagine correlate: art.19 libertà di espressione; attenzione all’abuso della libertà di espressione in lesione di altri diritti umani; rispetto, dichiarazione universale

 

↑2022.08.13 <google avvenire> Salman Rushdie aggredito e ferito gravemente a New York: colpito al collo e all'addome, intubato, non riesce a parlare, potrebbe perdere un occhio, ha i nervi di un braccio recisi. La fatwa "milionaria" dell'ayatollah Khomeini è stata rinnovata da Khamenei nel 2019. Per il 24 aggressore filo-iraniano, Hadi Matar, congratulazioni da Teheran

 

↑2015.01.08 <rainews>: inconciliabilità tra libertà di stampa e l’integralismo islamico: da Rushdie a Theo Van Gogh, le vittime dei fanatici. Nel 1988 le fatwe contro lo scrittore britannico di origine indiana Salman Rushdie per il romanzo “I versetti satanici”. Nel 2004 l'assassinio ad Amsterdam di Theo van Gogh, il regista di Submission. Nel 2005 il caso delle caricature di Maometto pubblicate sul quotidiano danese Jyllands-Posten.

 

↑2015.mm.gg Salman Rushdie apre la Fiera del libro di Francoforte, evento che ha provocato il boicottaggio da parte dell'Iran.

 

↑1988.mm.gg <wikipedia> Salman Rushdie scrive I versi satanici (The Satanic Verses), una storia fantastica ma chiaramente allusiva nei confronti della figura di Maometto, e ritenuta blasfema dai Musulmani. A seguito della pubblicazione del libro, nel febbraio 1989 Rushdie fu condannato a morte con fatwa di Khomeini perché reo di bestemmia. Lo scrittore riuscì a salvarsi rifugiandosi nel Regno Unito e vivendo sotto protezione. Il traduttore giapponese del romanzo, Hitoshi Igarashi, fu ucciso da emissari del regime iraniano, mentre il traduttore italiano, Ettore Capriolo fu aggredito da un sicario in casa sua rimanendo però solo ferito, così come l'editore norvegese in un episodio analogo.