Anche clero vagante o solo di chiesa locale?

Leggo da <stampa> che Fr1 esorta i Vescovi così: «nei seminari puntate alla qualità ... diffidate di chi si rifugia nella rigidità ... inscindibile il rapporto tra una Chiesa locale e i suoi sacerdoti e non si è mai accettato un clero vagante o in transito da un posto all’altro». [CzzC: come non condividere che valga più la qualità della quantità? Ma mi piacerebbe sapere a cosa stesse pensando e cosa volesse principalmente far intendere Papa Fr1 con la battuta sul clero vagante; in assenza di chiarimento qualcuno potrebbe intendere il Papa anche diversamente dalle sue intenzioni, ad esempio:

- qualcuno potrebbe intendere che Fr1 intendesse avallare Jozef De Kesel, arcivescovo di Bruxelles-Malines, che <stampa> il 15/07 decretò lo scioglimento della Fraternità dei Santi Apostoli (fondata dal suo predecessore; in tre anni aveva attirato 27 membri, sei sacerdoti e 21 seminaristi) con l’accusa (o pretesto) che "Si constata che la maggior parte dei seminaristi vengono dalla Francia dove numerose regioni conoscono una carenza seria di preti … "

- qualcuno potrebbe intendere che Fr1 intenda promuovere i sempre più vuoti seminari diocesani che pescano dalle sempre più vuote relazioni tra i membri delle parrocchie, anche a costo di preferirli ai non ancora così vuoti seminari delle fraternità ecclesiastiche interregionali e internazionali (ad esempio dei neocatecumenali, dei carismatici, dei focolarini, dei ciellini, dei ..., di vari ordini religiosi e missionari che mandano i loro consacrati a vagare per il mondo ...)

Son certo che Papa Fr1 non intenda sciogliere quelle Fraternità e disperdere i loro seminaristi perché non proverrebbero da parrocchie con Consigli Pastorali democraticamente eletti].

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 10/06/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: sacerdozio, Chiesa, magistero petrino, alcuni consacrati; perché mazziate vocazioni?

 

↑2010.mm.gg All’uscita dell’assemblea pastorale diocesana mi trovai per caso incamminato poco distante da un responsabile di seminario che parlava ad alta voce con un interlocutore che gli chiedeva come mai avesse fatto entrare come docente in seminario quel don X appartenente ad un movimento ecclesiale tacciato di integralismo; il responsabile gli rispose «è ora di finirla con i chierici vaganti».