modificato 25/01/2017

 

Card. Martini spiega perché sostenere le scuole paritarie oltre ovviamente alla scuola statale: no monopolio statale

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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

<giornale 2011.03.03>: "No al monopolio statale sulle scuole" detto dal Card. Martini, il prelato più amato dalla sinistra, ma inascoltato se parla di istruzione e libertà.

- «quando la chiesa parla della scuola, deve sempre far intendere anzitutto la sua preoccupazione fondamentale per tutta la scuola e, quindi, anche e anzitutto per tutta la scuola statale, da sostenere nel suo impegno di custodire e sviluppare, elaborare e trasmettere alle nuove generazioni il patrimonio di conoscenza e di sapienza di cui vive e va fiera una comunità». Forte di questa premessa il Cardinale sosteneva che «quanto appena detto permetterebbe certamente una discussione obiettiva sul tema della parità scolastica. E, invece, oggi assistiamo spesso a un esacerbarsi degli animi, a un crescendo di pregiudizi contro la scuola cattolica e a una sorta di spontanea e insuperabile avversione verso ogni proposta di provvedimenti tesi a sostenere anche le scuole pubbliche non statali».

 Quali gli argomenti utilizzati per esacerbare gli animi? Sono ritrovabili in tre antitesi, spesso rinfocolate ad arte.

- La prima: «L’antitesi tra una concezione statalistica, per la quale allo Stato spetta fare le scuole in prima persona e direttamente, e un principio di sussidiarietà per cui allo Stato spetta provvedere che ci sia la scuola per tutti, o facendola direttamente o aiutando coloro che, con le debite condizioni, la fanno».

- La seconda: «L’antitesi tra una visione rigidamente laicistica e una visione pluralistica, che si oppongono nel caso specifico della scuola, in quanto una visione laicistica ritiene preferibile un’educazione rigorosamente laica per tutti e soltanto tollera un'educazione confessionale; quella pluralistica, invece, ritiene che in uno stato moderno sia preferibile una pluralità di itinerari educativi...».

- La terza: «Mi pare, infine, che nello sfondo di alcuni interventi particolarmente polemici contro la scuola cattolica vi sia anche in certi casi l’antitesi tra una visione non religiosa e una visione religiosa dell’esistenza...».

 

 

27/05
2010

Va in onda il disprezzo per la libertà di educazione: assemblea scolastica con visione del programma, REPORT contro la scuola libera (che narrava di scuole private con interviste a mamme ingioiellate); poi sono intervenuti i politici della e il rappresentante della Cgil sparando a zero contro le scuole pritarie sostenute anche da fondi pubblici. [CzzC: la Cgil è fa banda con massoni e radicali nell’attacco alle scuole paritarie e al resto della sussidiarietà cattolica]