modificato 24/02/2017

 

Jean Marie Gustave Le Clézio, Nobel per la letteratura 2008

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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

Jean Marie Gustave Le Clézio, <treccani>  premio Nobel per la letteratura2008: premiato anche in allineamento alla cultura di moda che crede nella reincarnazione? Sostiene che la Venere di Milo non sarebbe meno bella se ridotta in blocchi di pietra; che il nonno nel forno crematorio ha acquistato leggerezza e ampiezza; e infine che lo stesso libro di Le Clézio ridotto in ceneri valga altrettanto, o forse più, di quando era leggibile.

Che senso ha il Premio Nobel per la letteratura?

 

 

16/10
2014

Alla conferenza di Mihelcic apprendo dei legami degli Steineriani con la Società Teosofica e teorie di reincarnazione.

10/03
2010

<Avvenire> di Fabrice Hadjadj: Alcuni, a cui la teoria della metempsicosi appare ancora troppo pesante, si accontentano di confondere la decomposizione e l’estasi. Continueranno a vivere nell’aria, la terra, le piante e gli insetti fecondati dal loro cadavere. Il signor Le Clézio intende la cosa solo in questo modo: «Quando sarò morto, non avrò lasciato niente. Quanto avrò reso il mio respiro al freddo, quando avrò reso la mia carne alla terra, quando avrò restituito la mia anima al mondo, non avrò lasciato niente.   Non sarò partito. Non sarò in pace.    Avrò smesso di sapere, ma in fondo niente sarà cambiato. Sarò sempre vivo, sparso nel mondo senza orizzonte, sarò sempre, qui o là, nella lotta per la vita. [....] Avrò aperto il sacco della mia autonomia, allora avrà luogo il movimento soave e sereno dell’osmosi. Mi spanderò». Questa serie di proposizioni contraddittorie affermano al tempo stesso la permanenza e la dissoluzione dell’io. Il pensiero di Le Clézio ha anche lati buffi; sostiene comicamente che la Venere di Milo non sarebbe meno bella se ridotta in blocchi di pietra; che il nonno nel forno crematorio ha acquistato leggerezza e ampiezza; e infine che lo stesso libro di Le Clézio ridotto in ceneri valga altrettanto, o forse più, di quando era leggibile [CzzC: converrei che l’ultimo esempio possa essere pertinente].