Padre ALBERTO REMONDINI, gesuita

Si racconta in video ante 2012, sostenendo che la gente non accoglie gli atteggiamenti della Chiesa di paura e di resistenza rispetto alla novità, e che la mancanza di vivacità di base non attira più nessuno (chiese deserte).

[CzzC: annoto nel 2024, chiedendo a Remondini se, dopo un decennio di “novità” concretizzatesi lo scorso autunno perfino con le benedizioni gay, vede ripopolarsi le nostre chiese; mi risponde che senza quelle novità si sarebbero desertificate ancor più? Mah]]

Laureato in giurisprudenza, nel 1975 entra nella Compagnia di Gesù; filosofia e teologia a Napoli, teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana di Roma; sacerdote dal 1982, formazione gesuitica in Francia, presso la Communautè de l'Arche di jean Vanier (sostegno a persone con handicap psichico).

Presidente della Fondazione S. Ignazio di Trento, della Fondazione S.Marcellino di Genova (persone senza fissa dimora) e del Jesuit Social Network; viceprovinciale dei gesuiti per l'Italia settentrionale. Vedi anche GesuitiNews. Da 2014.06 succede a Vincenzo Passerini a dirigere il Punto d’incontro di TN fondato da Don Dante Clauser.

Raccontandosi in questa video-intervista, sostiene che la Chiesa ha paura del dialogo con le diversità, ha paura dei poveri, dei diversi, dei lontani, di quelli che pensano diversamente, perché ha paura che la possano minacciare, paura delle diversità che possano portare a conclusioni diverse in termini di comportamenti, di etica..., rischiando di chiudersi in stili di vita che sono protetti e rassicuranti: la liturgia e le norme molto spesso rassicurano, perché si ripetono sempre allo stesso modo, si sa come iniziano e si sa come finiscono; questo annuncio del Vangelo è accolto ma la gente non accoglie gli atteggiamenti della Chiesa di paura e di resistenza rispetto alla novità, e la mancanza di vivacità di base non attira più nessuno (chiese deserte).

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 23/03/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: consacrati; Villa S.Ignazio TN

 

↑2017.04.27 <fondazionesantignazio>: Noi gesuiti andremo via da Trento, ma continuerà l’Opera, la Fondazione sant’Ignazio, che viene considerata un modello apostolico importante ... I padri Mario ed Alberto continueranno a sostenerla ... F.to i padri Livio Passalacqua, Mario Marcolini, Alberto Remondini, Leone Paratore.

 

↑2014.06.23 Succede a Vincenzo Passerini alla presidenza del Punto d’incontro di TN fondato da Don Dante Clauser. [CzzC: lo odo intervistato da Radio Trentino in Blu meravigliarsi che a Trento sia stato subito saturato un centro di ben 100 posti per accoglienza di senza fissa dimora, seppure spartano, e sentenzia che una saturazione così rapida non ci sarebbe stata nemmeno a Palermo; con trucco dialettico sgamato da Shopenhauer col #6dissimulazione tra quelli usati per captare consenso più del meritato, lascia intendere che a Trento ci sia un bisogno maggiore che a Palermo, senza spiegare che un centro definito spartano a Trento potrebbe valere una stella a Palermo; e se in quel di Trento oltre all’alloggio si prendesse anche qualche soldino? Comunque buon lavoro, padre Alberto, nella benedetta Opera di don Dante! So quanto sia grande l’indigenza materiale e morale, e non solo perché curo le collette alimentari e portiamo pacchi].

 

↑2012.11.02 Da l'Adige pag 21: L’arrivo di padre Alberto nella Comunità dei Gesuiti di Trento costituisce un importante segno di riconoscimento nei confronti di quanto è stato fatto a Villa S. Ignazio da parte di padre Livio Passalacqua, e da tanti laici da lui formati e sostenuti, che con lui hanno costruito una realtà ricca e variegata che oggi conta 20 enti aderenti senza scopo di lucro e ben 13.000 persone contattate e sostenute ogni anno.

 

↑2012.07.31 Padre Passalacqua di Villa S. Ignazio: “La Chiesa è del laicato coadiuvato dai presbiteri ... Se adesso p. Alberto Remondini si prenderà in mano tutto, io potrò dedicarmi completamente agli aspetti spirituali...