modificato 03/04/2016

 

Le sfide del neo vescovo Mons Lauro Tisi

Correlati: secolarismo, individualismo, vivere come se Dio non ci fosse, Cristo si chiesa no, valori non negoziabili

Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

[CzzC: commento Giovanetti su l’Adige 03/04/2016 p1e55 che fa ottima quanto facile e scontata l’analisi della secolarizzazione, ma quando punta i valori non negoziabili, fa inchino alla cultura dominante e rischia di andare fuori strada assonando con essa i Leitmotiv L5-L9]

Oggi pomeriggio don Lauro Tisi sarà ordinato vescovo, e diverrà il 122° pastore alla guida della Chiesa di Trento, successore di san Vigilio. Il cambiamento avvenuto negli ultimi 50 anni, di pari passo a quanto accaduto nella società trentina, è stato radicale, e la comunità cristiana si trova di fronte a sfide impensabili solo fino a qualche anno fa. Quando Bressan divenne arcivescovo, i sacerdoti erano circa 600. Oggi i parroci effettivi non sono più di 130-140, per lo più avanti negli anni, con sulle spalle anche otto, dieci, dodici parrocchie ciascuno .. le vocazioni, pure quelle missionarie, si sono insterilite, specchio di una società che ha smarrito in buona parte il valore della gratuità, della donazione e del «per sempre», abituata ormai a vivere per lo più la dimensione del presente fermandosi al «carpe diem».

La frequenza alla messa domenicale è passata dal 60-70% di quarant'anni fa, al 10-15% di oggi ...

Le scuole cattoliche stanno chiudendo una dopo l'altra ...

Seri interrogativi sul funzionamento dell'attuale sistema di IRC non curricolare, ma gestito direttamente dall'autorità ecclesiastica.

La richiesta da parte di giovani di fare un cammino nei gruppi scout, per esempio, è altissima, ma non trova in molti casi risposta per insufficienza di capiscout e di persone formate.

Ma la sfida più impegnativa non è la secolarizzazione dei comportamenti, del pensiero e degli stili di vita, bensì l'indifferenza alla fede e al Vangelo, che porta una larga fetta della popolazione a vivere facendo tranquillamente a meno di Dio. Oggi il problema numero uno è l'incapacità di annunciare e narrare Dio al mondo contemporaneo, in un'epoca in cui non è più riconosciuto alla Chiesa il primato di autorità - ma neanche di verità - , e la sua parola è percepita come qualcosa di superfluo e insignificante (e quindi inutile) al vivere quotidiano.

Tutto questo, poi, in una società che ha perso il senso del «noi» e riconosce solo l'«io», in un anonimato di solitudini e di narcisismi [CzzC: individualismo] che stanno minando la stessa idea comunitaria dello stare insieme e del bene comune. Compito arduo, di cui don Lauro Tisi è consapevole; mancano formatori pure nelle associazioni, nei gruppi, nelle comunità. Il ruolo della donna nella Chiesa diventerà sempre più centrale ...

E poi c'è tutto il capitolo dei beni economici [CzzC: tasto delicato – vedi anche Vigilianum], della ricchezza e della povertà, degli immobili, delle partecipazioni azionarie, delle scelte finanziarie ... diocesi ricca, proprietaria solo nel Comune di Trento di oltre 600 immobili tra case, appartamenti, negozi, fabbricati (esclusi gli edifici di culto e di attività pastorale). Oltre un migliaio di proprietà immobiliari sul territorio della diocesi. A cui si aggiunge il controllo di maggioranza di un colosso della finanza quale Isa, con attività a bilancio per quasi 300 milioni di euro, presente in maniera cospicua in fondi immobiliari come la Castello sgr che ha promosso la megaoperazione immobiliare delle Albere a Trento, dimostratasi un flop gigantesco, che a quasi tre anni dall'inaugurazione presenta invenduti la maggior parte dei 300 appartamenti costruiti, in un quartiere che appare a tratti spettrale se non fosse per il massiccio acquisto di immobili da parte dell'ente pubblico.

Il fronte più impegnativo: la fede. Sarà questo il terreno su cui si giocherà la sfida più alta per un pastore della Chiesa di Dio. Oggi fede e speranza sono due dimensioni assenti drammaticamente nella società, in ogni ambito di vita. Purtroppo anche nella Chiesa, dove da tempo a più livelli si respira aria di sconfitta, di rassegnazione, di chiusura intimorita, di difesa d'ufficio del passato, invece che di convinzione sincera nella Pasqua di Resurrezione. La prospettiva di Vita eterna non compare più nemmeno nelle omelie, neanche quelle del primo novembre.

Con sempre più frequenza la profezia cristiana viene ridotta a una morale, a una precettistica prêt-à-porter, declinata in principi innegoziabili, smentiti dalla vita quotidiana dei vari sostenitori [CzzC: Giovannetti, lo sai quali sono i valori non negoziabili? Chi sarebbero i sostenitori che li smentiscono? Non penserai mica alla contraccezione? Lo sai che nessun saggio cattolico oggi intraprenderebbe un referendum abrogativo del divorzio e della 194? Se la questione ben additasti nell’indifferenza alla fede e nel vivere facendo tranquillamente a meno di Dio, perché tenti di addossarne la causa alla morale cattolica? Se prendessimo la morale luterana, se avessimo preti spostai e donne prete, dici che avremmo chiese più affollate dei Luterani? Lo sai che sono proprio loro a dire che le loro facoltà teologiche sono al tramonto? Il futuro della cattolicità è ormai fuori Italia, fuori Europa, non a caso Fr1 non è europeo]

In bocca al lupo, don Lauro.