modificato 18/10/2016

 

Papa Francesco al Parlamento e al Consiglio UE 25/11/2014

Correlati: Papa Francesco I

Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

L’Europa torni protagonista, con l’identità riflessa dallo spirito dei suoi Padri fondatori, a sostegno dei diritti umani fondati sulla dignità trascendente della persona umana, quindi anche con la fede; per sostenere la PACE occorre educare ad essa, con la verità radice dei diritti umani valorizzando le molteplicità di poli culturali, religiosi e politici in alleanza di fede e ragione.

Qui i discorsi del Papa

- al Parlamento Europeo: l’Europa torni protagonista, con l’identità riflessa dallo spirito dei suoi Padri fondatori, a sostegno dei  diritti umani fondati sulla dignità trascendente della persona umana, quindi anche con la fede;

- al Consiglio d'Europa: per sostenere la PACE occorre educare ad essa, con la verità radice dei diritti umani ben oltre gli abusi individualisti e valorizzando le molteplicità di poli culturali, religiosi e politici in alleanza di fede e ragione;

- durante il volo di ritorno: trasversalità e dialogo intergenerazionale; il terrorismo minaccia, ma la schiavitù è una realtà inserita nel tessuto sociale di oggi.

 

 

<discorso al Parlamento UE/video>:  un’Europa «ferita» e «stanca» recuperi vigore e torni protagonista dello «sviluppo culturale» dell’umanità, fondato sulla consapevolezza che l’uomo è una persona dotata di una dignità trascendente, che proviene «dalla Grecia e da Roma, da substrati celtici, germanici e slavi, e dal cristianesimo che li ha plasmati profondamente» dando luogo proprio al concetto di “persona”, fondamento dei diritti umani, che non sono da fraintendere in paradossale abuso con rivendicazione sempre più ampia di diritti individuali / individualistici, staccati dal contesto antropologico che connetta diritti e doveri per il bene comune della società. L’assolutizzazione della tecnica finisce per realizzare «una confusione fra finalità i e mezzi», che esita nella “cultura dello scarto”. L'apertura al trascendente afferma la centralità della persona umana e non costituisce un pericolo per la laicità degli Stati, anzi, mentre la democrazia deve evitare “maniere globalizzanti”, totalitarismi del relativo, eticismi senza bontà, intellettualismi senza sapienza. Occorre educazione, a partire dalla famiglia, che unita, fertile e indissolubile sostiene la speranza al futuro. E poi la custodia del creato, con un’ecologia ambientale coniugata con un’ecologia umana e un lavoro/occupazione che garantisca la possibilità di costruire una famiglia e di educare i figli. E la questione migratoria: il Mediterraneo non diventi un grande cimitero e si agisca sulle cause oltre che sugli effetti. Un anonimo autore del II secolo scrisse che «i cristiani rappresentano nel mondo ciò che l'anima è nel corpo»: una storia bimillenaria lega l'Europa e il cristianesimo, non priva di conflitti e di errori, anche di peccati, ma sempre animata dal desiderio di costruire per il bene; lo vediamo nella bellezza delle nostre città, e più ancora in quella delle molteplici opere di carità e di edificazione umana comune che costellano il continente. Questa storia, in gran parte, è ancora da scrivere. Essa è il nostro presente e anche il nostro futuro. Essa è la nostra identità. E l'Europa ha fortemente bisogno di riscoprire il suo volto per crescere, secondo lo spirito dei suoi Padri fondatori, nella pace e nella concordia, poiché essa stessa non ancora esente dai conflitti. Cari Eurodeputati, è giunta l’ora di costruire insieme l’Europa che ruota non intorno all’economia, ma intorno alla sacralità della persona umana, dei valori inalienabili; l’Europa che abbraccia con coraggio il suo passato e guarda con fiducia il futuro per vivere pienamente e con speranza il suo presente. È giunto il momento di abbandonare l’idea di un’Europa impaurita e piegata su sé stessa per suscitare e promuovere l’Europa protagonista, portatrice di scienza, di arte, di musica, di valori umani e anche di fede. L’Europa che contempla il cielo e persegue degli ideali; l’Europa che guarda e difende e tutela l’uomo; l’Europa che cammina sulla terra sicura e salda, prezioso punto di riferimento per tutta l'umanità!

<discorso al Consiglio d’EU/video>: per conquistare il bene della PACE occorre anzitutto educare ad essa, allontanando una cultura del conflitto che mira all'emarginazione di chi pensa o vive in maniera differente. Purtroppo la pace è ancora troppo spesso ferita, anche qui in Europa, dove non cessano tensioni. La pace è provata anche da altre forme di conflitto, quali il terrorismo religioso e internazionale, che nutre profondo disprezzo per la vita umana, purtroppo foraggiato da un traffico di armi molto spesso indisturbato. La pace è violata anche dal traffico degli esseri umani, nuova schiavitù. Come dunque perseguire l'ambizioso obiettivo della pace? Promozione dei DIRITTI UMANI, MA RADICATI DOVE? Come nell’immagine del poeta Clemente Rebora l’albero protende al cielo mentre «il tronco s'inabissa ov'è più vero», così potremmo pensare l’Europa: le radici si alimentano della VERITÀ, senza ricercare la quale ciascuno diventa misura del proprio agire, così che al concetto di diritto umano, a valenza universale, si sostituisce l’idea individualista, che umanamente impoverisce, recidendo quelle feconde radici e confidando nel culto dell’opulenza, cui corrisponde la cultura dello scarto. E così oggi abbiamo davanti agli occhi l'immagine di un'Europa ferita, un po' stanca, pessimista. Europa, dov'è quella tensione ideale che ha animato e reso grande la tua storia?

Per mantenere feconde le radici occorre creatività in proiezione al futuro, valorizzando le molteplicità di poli culturali, religiosi e politici (multipolarità), che non necessariamente si identificano con i Paesi: globalizzare in modo originale – sottolineo in modo originale – la multipolarità comporta la sfida di un'armonia costruttiva, libera da egemonie che, sebbene pragmaticamente sembrerebbero facilitare il cammino, finiscono per distruggere l'originalità culturale e religiosa dei popoli. Valorizzare anche la trasversalità (ad es il dialogo inter-generazionale). In tale logica va compreso l'apporto che il cristianesimo può fornire oggi allo sviluppo culturale e sociale europeo: fede e ragione, religione e società, sono chiamate a illuminarsi reciprocamente, sostenendosi a vicenda e purificandosi scambievolmente dagli estremismi ideologici in cui possono cadere. Ad esempio? Etica sui diritti umani, temi legati alla tutela della vita umana, accoglienza dei migranti; il grave problema del lavoro, la difesa dell’ambiente; auspico vivamente che si instauri una nuova collaborazione sociale ed economica, libera da condizionamenti ideologici, che sappia far fronte al mondo globalizzato, mantenendo vivo quel senso di solidarietà e carità reciproca che tanto ha segnato il volto dell'Europa grazie all'opera generosa di centinaia di uomini, donne - alcuni dei quali la Chiesa cattolica considera santi - i quali, nel corso dei secoli, si sono adoperati per sviluppare il continente, tanto attraverso l'attività imprenditoriale che con opere educative, assistenziali e di promozione umana. La Chiesa «esperta in umanità» a imitazione di Cristo, malgrado i peccati dei suoi figli, non cerca altro che servire e rendere testimonianza alla verità, in una "nuova agorà", dove  ogni istanza civile e religiosa possa liberamente confrontarsi con le altre, pur nella separazione degli ambiti, per edificare il bene comune.

<durante il volo di ritorno>:

- la Dottrina sociale della Chiesa viene dal Vangelo e dalla tradizione cristiana. E l’identità dei popoli è un valore evangelico;

- la “trasversalità” è importante. Io ho visto nei dialoghi con i giovani politici, in Vaticano, soprattutto di diversi partiti e nazioni, che loro parlano con una musica diversa che è tendente alla trasversalità: è un valore! Loro non hanno paura di uscire dalla propria appartenenza, senza negarla, ma uscire per dialogare. E sono coraggiosi! Credo che questo dobbiamo imitarlo; e anche il dialogo intergenerazionale. Questo uscire per trovare persone di altre appartenenze e dialogare: l’Europa ha bisogno di questo, oggi.

il terrorismo è una realtà che minaccia … Ma la schiavitù è una realtà inserita nel tessuto sociale di oggi, ma da tempo! Il lavoro schiavo, la tratta delle persone, il commercio dei bambini … è un dramma! Con il terrorismo si deve lottare, ma ripeto quello che ho detto nel viaggio precedente: quando si deve fermare l’aggressore ingiusto, si deve fare con il consenso internazionale.