La danza delle mani non sia solo estetica meccanicistica

DANZA E COREOGRAFIA possono configurare scene che lasciano a bocca aperta, ma occhio a non far sparire il significato della persona in una scenografia dei tutti indistintamente uguali fin quasi a sparire rispetto all’effetto di gruppo; non a caso …

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2013.02.04 Da: CzzC    Inviato: martedì 04 febbraio 2013

A: NC

Oggetto: la danza delle mani non sia solo estetica meccanicistica

Cara A.,

DANZA E COREOGRAFIA possono configurare scene che lasciano a bocca aperta: già il linguaggio di un singolo corpo danzante è pregnante di significato dalla punta dei piedi ai capelli, quello di un gruppo danzante è ad una dimensione diversa dove del singolo perdi sia l’espressione visiva sia i particolari delle sue forme in statica e dinamica (tant’è che i danzanti in gruppo potrebbero essere mascherati, quasi manichini, e più sono uguali tra loro meglio è, come in questa danza delle mani, quasi che il singolo dovesse annichilirsi per far apparire l’effetto di gruppo; non a caso in queste danze di gruppo sono particolarmente abili quei paesi dove la dignità della singola persona è spesso trascurata rispetto alla potenza delle masse e del regime): l’importante a mio avviso sarebbe

- - che la bellezza espressa e colta, l’emozione indotta e provata,  non ci lascino appiattiti alla dimensione puramente estetico- meccanicistica,

- e che i pensieri generati dall’emozione si librino alti senza inibizioni, al di sopra delle pure apparenze.

Quali inibizioni?

A volte per lo stupore gode più un bambino che un adulto, perché? Perché il bambino non ha ancora quelle inibizioni che si possono formare nell’adulto come condizionamenti derivanti dalla dura esperienza.

Cosa intendo?

Mi spiego con un esempio: c’è chi dice che quella danza delle mani potrebbe essere svolta ugualmente ed anche meglio da dei robot-manichini; c’è chi ha costruito dei robot capaci di suonare un pianoforte riproducendo esattamente la suonata del migliore pianista; ma perché queste meraviglie della tecnologia suscitano nel nostro cuore tutt’altro stupore? Non sarà perché il nostro cuore non si rassegna a credere che la realtà sia solo ciò che è osservabile, misurabile, meccanicamente riproducibile? Non sarà perché sia traccia di un Vero, anziché illusorio, quell’insopprimibile anelito di infinito, di senso, di bellezza, di significato che ci troviamo innato?

Ciao. CzzC