modificato 29/11/2015

 

9 anni fa la lezione di Ratisbona: sì fede-ragione, no violenza in nome di Dio

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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

ma che l'islam si sia diffuso con la spada è negato dai nostri lumi specialmente se la spada jihadista infilzava i Cristiani (senti mp3  il prof Campanini di Uni_TN)

 

 

<interris12/09/2015>: nove anni fa con la lezione di Ratisbona Papa Benedetto XVI ribadiva che la violenza è disumana e irragionevole e che “non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio”: memore dei patimenti che i Cristiani stanno subendo soprattutto da spada jihadista, citava un racconto edito dal prof. Khoury in cui l'imperatore toccava il tema della jihād e poneva al suo interlocutore una domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere, dicendo: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava".

[CzzC: questa truce verità anche attuale è purtroppo oggetto di negazionismo, ad es. a cura del prof Campanini/UniTN che udii mp3 di persona in questo incontro sui Cristiani perseguitati: lo commentai ed ottenni copiosi feedback.

Mi chiedo per quanto tempo penseresti che i nostri lumi lascerebbero insegnare un prof cattolico che dicesse che Carlo Magno in Spagna o gli Spagnoli in America Latina usarono la spada in maniera meno efferata dei jihadisti in difesa o promozione dei loro fedeli?]

 

 

29/11
2015

<nuovabq>. Ratzinger a Ratisbona ci aveva già detto tutto [CzzC: qual è il movente primario del terrorismo jihadista? Papa Francesco deve per forza limitarsi a dire che «il terrorismo si alimenta con la paura e la disperazione, che nascono dalla povertà», anche se sa bene che la povertà è più humus che movente del terrorismo, ma non può additare il movente ideologico per non rigenerare contrapposizioni religiose analoghe a quelle che esplosero con vittime dopo che Benedetto XVI a Ratisbona2006 alluse a quel movente: i nostri governi, invece, hanno il dovere di proteggere i cittadini e dunque di individuare le cause primarie del terrorismo e di contrastarle, costasse dover ammettere che il male fisico agli inermi è predicato da regimi e pulpiti ben più islamici che cristiani e cattedre pure, a prescindere dalle cattedre negazioniste]