modificato 20/03/2017

 

Padre Livio Passalacqua su VT

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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

Trassi da Fondazione Villa S.Ignazio TN        

che trasse da Vita trentina 10/12/2006 (Ivan Maffeis)

 

Padre Livio Passalacqua (foto) (Gesuita e psicologo)  è il superiore della comunità dei Gesuiti presente a Villa S. Ignazio, attorno alla quale sono cresciute associazioni e cooperative, oggi riunite sotto l’ombrello della “Fondazione S. Ignazio”. Di questa ne è segretario, “crocevia di quello che avviene”. “Ho visto il Trentino cambiare immensamente”, dice abbracciando con lo sguardo la città, divenuta “un salotto nel quale puoi bere il caffé perfino stando seduto per terra”. Ricorda il ruolo dell’Autonomia provinciale, dell’Università, dei sindacati, del turismo, di Vita Trentina, dell’ITC, del Centro Bernardo Clesio”. Descrive una Chiesa che, “nonostante l’invecchiamento del clero”, vive in “parrocchie molto più vicine di un tempo alla gente”. Anche la collina è cambiata: “Ieri - dice - sapevano e facevano tutto loro, i Gesuiti”. Traccia una parabola che ha visto innanzitutto “i laici collaborare alla dipendenze dei Padri”; quindi “laici e Gesuiti alla pari”; e, oggi, dove “noi lavoriamo a servizio dei laici”. Chiarisce come tale capovolgimento non sia dettato “solo dal calo in Europa del numero dei Gesuiti”, bensì dallo “sposalizio tra la nostra consacrazione religiosa e quella battesimale dei laici”; il tutto nella consapevolezza che “la Chiesa o la formiamo insieme o non è”. Attorno a Villa S. Ignazio gravitano oggi 17 Enti, ciascuno con la propria autonomia e nel contempo unificati moralmente nella Fondazione, quest’ultima guidata da un consiglio formato da 3 padri della Compagnia di Gesù e da 3 laici. “Noi siamo una cassa di risonanza - aggiunge Passalacqua - che cerca di rispondere a quello che accade; offriamo un sostegno spirituale e di consulenza, un contributo di spirito ignaziano a ciascuna di queste realtà”

 

[CzzC: nostalgico del ’68? «la stagione della contestazione, quel “68 tormentato, nel quale - chi per eccesso, chi per difetto - tutti abbiamo peccato” ... “Non riuscirei più a vivere nel clima degli anni Settanta - conclude -: sarebbe come pretendere di tornare adolescente»].

 

[CzzC: per inquadrare molto approssimativamente questo importante personaggio della moderna cultura trentina potresti leggere qui come lo inquadra Silvano Bert: «Quando un ragionamento viene proposto da don Dante Clauser, Vittorio Cristelli, Piero Rattin, Livio Passalacqua, Marcello Farina, Renato o Giancarlo Pellegrini, Ivan Maffeis, Antonio Autiero, Iginio Rogger, o da padre Alex Zanotelli, Antonino Butterini, Fabrizio Forti, in molti, credenti e non credenti, siamo indotti a pensare.»]