modificato 14/11/2016

 

Domeniche di formazione e condivisione con le famiglie di catechesi

Correlati: le beatitudini, il perdono

Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

Arco_TN/Padre Monti – tornata primaverile 2014. Promemoria quanto emerso il 26/02/2014 quando iniziammo a prepararci incontrandoci con don Gigi

 

 

11/05/2014 h 9.30 don Gigi: Benvenuti. Che faremo? Lancio del tema: ...

- Fiaba/racconto (suggerita da G.Fusi) ...

- Poi ci si dividerà in due gruppi di ragazzi e in due di genitori ...

Scheda guida predisposta da don Gigi con materiali, testi, ...  sia per la riflessione formativa coi genitori sia per l’animazione dei gruppi a tema (giochi, punteggi, selezioni ...)

- Preparazione dei canti a cura di ... strumenti musicali a cura di ...

Oltre alla guida di don Gigi possiamo condividere contributi di vari collaboratori:

- da Mariagrazia L.: scrigno delle beatitudini e drammatizzazione Vangelo Beatitudini

- da Mariagrazia L.: il FORTUNELLO delle Beatitudini

- da Antonella C: le beatitudini della famiglia

- da Giuseppe F: «Vi invio tre racconti Il più adeguato secondo me è il terzo. Può essere supportato naturalmente dalla lettura delle beatitudini, e dal testo di Isaia. Ho abbozzato brevi domande. Ma su questo la fantasia di don Gigi è voluminosa. Spero che possa servire».

- nonché da Papa Francesco ...

 

1ª PARTE DELLA RIUNIONE

    la pastorale parrocchiale nella seconda parte dell’anno liturgico

- Don Gigi annuncia gli appuntamenti di formazione e catechesi per adulti programmati col CPP per i periodi forti di Quaresima e Pasqua; distribuisce i relativi leaflet

- Don Gigi annuncia dona ai catechisti presenti (ma anche gli assenti potrebbero attingere) il libretto “L’albero delle ciliegie”, un “breviario” di teologia per ragazzi  maturato dalla sua esperienza con loro (temi quali la creazione, il mistero, il peccato, la croce e la resurrezione, l’eucarestia ...)

Liturgia

- Per la preparazione della Via Crucis h15 del Venerdì Santo coi ragazzi (cui lo scorso anno supplì Luca M. in assenza di Alessandro) si renderebbero disponibili Maria e Laura G., confidando nel coordinamento di Lara.

- La S.Messa h10,30 o h10 la mattina dei giorni festivi? Qualcuno la vorrebbe riportare alle ore 10 com’era anni fa: trattasi di una vecchia questione controversa; ne faremo cenno ai genitori in libera consultazione informale, ma la relativa decisione spetta al CPP.

- Come raccordare bene l’animazione della Messa mattutina festiva da parte dei gruppi di catechesi rispetto agli animatori ordinari della liturgia? Le catechiste almeno una settimana prima informino Rosi e/o il coordinatore ordinario della liturgia domenicale circa le parti che farebbero i ragazzi (interventi per raccolta/presentazione offerte, testi, canti, ..  in aggiunta o in sostituzione delle parti altrimenti svolte dagli animatori ordinari:  il solito schema di chi-fa-cosa-quando, affinché non capiti al momento della celebrazione che ci siano attività contese ed altre orfane per malinteso.

- Sono pochi i bambini frequentanti la Messa rispetto ai potenziali fruitori della catechesi: è vero che la domenica spesso le famiglie vanno fuori città coi bambini mentre altri hanno impegni contemporanei alla Messa (ad es. prove operetta) ... ma parrebbe opportuno promuovere una maggiore partecipazione: bello sarebbe che il coro cooptasse anche bambini, ma l’integrazione tra età così distanti non pare agevole; lo sarebbe di più col coro dei ragazzi la sera, ma a quell’ora la partecipazione dei bambini sarebbe ancora più problematica.

Catechesi

- Qualche gruppo di catechesi è sottodimensionato in conduzione rapportata magari alla presenza di elementi difficili: occorre dare una mano al gruppo di catechesi di An.C.

Vita comunitaria

- Qualche genitore ha espresso il desiderio di avere un servizio oratoriale: ci sono varie offerte di intrattenimento giovani anche in zona (Centro anch’io, movimenti ecclesiali ed associazioni tipo Scout, centro giovani di recente inaugurazione in viale Trento, per non parlare dell’Oratorio Rosmini che col Murialdo era stato patrocinato anche dal Sindaco); nella nostra parrocchia era attivo l’oratorio di San Rocco, cessato con l’unità pastorale dopo la partenza dei frati; spazi forse se ne troverebbero, ma il problema principale sono le risorse disponibili al presidio e all’animazione del servizio: si potrebbe provare ad aggregare una squadra di responsabili allo scopo, ma, in difetto, tanto varrebbe che i pochi disponibili dessero una mano alle offerte oratoriali già esistenti.

- Indubbia l’opportunità di promuovere l’aggregazione tra famiglie frequentanti la catechesi e la Messa, anche oltre le due domeniche ad Arco: ci si potrebbe attivare per organizzare una-due gite all’anno con mete vicine, partenza dopo Messa festiva, pranzo al sacco: una volta si faceva alla fine dell’anno catechistico.

 

 

2ª PARTE DELLA RIUNIONE

    programmazione domeniche ad Arco con le famiglie (in corsivo da definire)

Titolo: dov’è la vera gioia? Le Beatitudini

 

Lancio del tema: Antonio chiederà come l’aiuto di Fusi, che come lo scorso autunno trovò un efficace fiaba/racconto per introdurre la giornata.

Riflessione coi genitori

- a cura dei catechisti degli adulti per gruppi di classe; modalità dialogica, durata 90 minuti circa.

Animazione e scenette tematiche

- le catechiste si attiveranno per predisporre fra l’altro

- due serie di scenette: una più facile per i più piccoli, una più sfidante per i grandicelli (ad esempio dal personaggio che si racconta indovinare la Beatitudine richiamata);

caccia al tesoro (chi trova una beatitudine, trova un tesoro);

- il forziere con le strisciette;

- i canti insieme e per la Messa;

don Gigi

- convocherà i ragazzi animatori di rinforzo e darà loro indicazioni di raccordo con le catechiste, in analogia alla tornata precedente;

- potrebbe predisporre un traccia-guida in sviluppo del tema (come ci fu utile nella tornata autunnale);

- potrebbe pensare ad un’omelia speciale con interattività e drammatizzazione.

Logistica

avvisi da dare alle famiglie per tempo ...

trasferimenti autonomi, pranzo al sacco

materiale per le pulizie ... (si incarica ...)

materiale da gioco, animazione, eventuale dispositivi audio-video (si incarica ...)

dolci per tutti (x merenda) liberamente predisponibili dalle famiglie

- ...

 

Drammatizzazione

Con i ragazzi della catechesi possiamo provare a drammatizzare il vangelo delle beatitudini, servono almeno 4 ragazzi ma possono essere anche di più  ( ad es 4 per ogni beatitudine)

1 chi legge la frase tratta dalle beatitudini

2 chi fa la parte del ragazzo moderno (2014)

3 chi fa la parte di Gesù

4 chi legge la riflessione

 

- Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beato io che sono ricco, ho molti soldi sono sicuro di me e della mia grandezza.
GESU’ io mi sono fatto piccolo per farmi uomo e sono diventato povero per arricchirvi.
Secondo me  sono beati i ragazzi che non pensano solo ai soldi ma si spendono gratuitamente in nome di Dio.Lui li accoglie a braccia aperte nella sua famiglia.

 

- Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
beato io che sono sano e senza problemi.
GESU’ io sono sensibile verso le sofferenze degli altri, soffro con loro e vengo perseguitato e ucciso.
Io credo siano beati i ragazzi che si accorgono di chi soffre e donano sorrisi e mani calorose.
Quando piangeranno Dio sarà con loro

 

- Beati i miti, perché erediteranno la terra.
beato io che essendo prepotente so farmi valere so emergere, vincere, trionfare
GESU’ io sono mite ed umile di cuore, non sono violento sono buono e rispettoso nei confronti di tutti.
Beati i ragazzi teneri di cuore che non sono bulli e prepotenti.
Loro sono forti agli occhi di Dio

 

- Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati.
beato io che faccio quello che voglio e quello che mi piace, anche se è ingiusto.
GESU’ io sono sempre giusto, non seguo i miei gusti ma faccio solo la volontà di Dio.
Beati i ragazzi che sono troppo giusti e non scendono a facili compromessi.
Grazie a loro Dio risanerà le ingiustizie del mondo.

 

- Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
io sono spietato e non guardo in faccia nessuno, niente mi commuove e raggiungo a qualsiasi costo i miei scopi.
GESU’ io sono misericordioso, perdono i miei persecutori e sono comprensivo verso chi sbaglia.
Beati i ragazzi dal cuore grande che sanno perdonare non una ma cento volte.
In loro si riflette la bontà di Dio.

 

- Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beato io che quando riesco a ingannare e raggirare gli altri ci guadagno sempre.
GESU’ io sono sincero dico sempre quello che penso, dico sempre la verità. Non mi servo degli altri anzi mi metto al loro servizio.
Beati i ragazzi limpidi e trasparenti come l’acqua.
Riflettono sempre il volto di Dio.

 

- Beati perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
beato io che vinco sempre e anche calpestando gli altri riesco ad emergere su tutti.
GESU’ io sono giusto e per questo vengo maltrattato, perseguitato e ucciso.
Beati i ragazzi che fanno spuntare fiori di pace in casa, a scuola e sui campi di gioco.
Tutti li riconosceranno come veri figli di Dio.

 

- Beati voi vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia: rallegratevi ed esultate perché grande e la vostra ricompensa nei cieli.
beato io che ho successo, sono famoso e tutti parlano bene di me.
GESU’ io sono umiliato e diffamato, dicono che sono un bestemmiatore.
Beati i ragazzi che sanno essere fedeli nelle piccole cose di ogni giorno.
Ad essi Dio regala la sua infinita amicizia.

 

 

Tre racconti

Le stelle marine 
(Bruno Ferrero, 365 piccole storie per l'anima) 


Una tempesta terribile si abbatté sul mare. Lame affilate di vento gelido trafiggevano l'acqua e la sollevavano in ondate gigantesche che si abbattevano sulla spiaggia come colpi di maglio, o come vomeri d'acciaio aravano il fondo marino scaraventando le piccole bestiole del fondo, i crostacei e i piccoli molluschi, a decine di metri dal bordo del mare.
Quando la tempesta passò, rapida come era arrivata, l'acqua si placò e si ritirò. Ora la spiaggia era una distesa di fango in cui si contorcevano nell'agonia migliaia e migliaia di stelle marine. 
Erano tante che la spiaggia sembrava colorata di rosa.
Il fenomeno richiamò molta gente da tutte le parti della costa. Arrivarono anche delle troupe televisive per filmare lo strano fenomeno.
Le stelle marine erano quasi immobili. Stavano morendo.
Tra la gente, tenuto per mano dal papà, c'era anche un bambino che fissava con gli occhi pieni di tristezza le piccole stelle di mare. Tutti stavano a guardare e nessuno faceva niente.
All'improvviso, il bambino lasciò la mano del papà, si tolse le scarpe e le calze e corse sulla spiaggia. Si chinò, raccolse con le piccole mani tre piccole stelle marine del mare e, sempre correndo, le portò nell'acqua. Poi tornò indietro è ripeté l'operazione.
Dalla balaustra di cemento, un uomo lo chiamò.
"Ma che fai, ragazzino?".
"Ributto in mare le stelle marine. Altrimenti muoiono tutte sulla spiaggia" rispose il ragazzino senza smettere di correre.
"Ma ci sono migliaia di stelle marine su questa spiaggia: non puoi certo salvarle tutte. Sono troppe!" gridò l'uomo. "E questo succede su centinaia di altre spiagge lungo la costa! Non puoi certo cambiare le cose!".
Il bambino sorrise, si chinò a raccogliere un'altra stella di mare e gettandola in acqua rispose:
"Ho cambiato le cose per questa qui".
L'uomo rimase un attimo in silenzio, poi si chinò, si tolse scarpe e calze e scese in spiaggia. 
Cominciò a raccogliere stelle marine e a buttarle in acqua. Un istante dopo scesero due ragazze ed erano in quattro a buttare stelle marine nell'acqua. Qualche minuto dopo erano in cinquanta, poi cento, duecento, migliaia di persone che buttavano stelle di mare nell'acqua.
Così furono salvate tutte.

Per cambiare il mondo basterebbe che qualcuno, anche piccolo, avesse il coraggio di incominciare. 

 

L'esempio dello sparviero 
(Bruno Ferrero, A volte basta un raggio di sole) 


Un eremita vide una volta, in un bosco, uno sparviero. Lo sparviero portava al suo nido un pezzo di carne: lacerò quella carne in tanti piccoli pezzi, e si mise a imbeccare anche una piccola cornacchia ferita.
L'eremita si meravigliò che uno sparviero imbeccasse così una piccola cornacchia, e penso: "Dio mi ha mandato un segno. Neppure una piccola cornacchia ferita viene abbandonata da Lui. Dio ha insegnato addirittura ad un feroce sparviero a nutrire una creaturina d'altra razza, rimasta orfana al mondo. Si vede proprio che Dio dà il necessario a tutte le creature: e noi, invece, stiamo sempre in pensiero per noi stessi.
Voglio smetterla di preoccuparmi di me stesso! Dio mi ha fatto vedere che cosa devo fare. Non mi procurerò più da mangiare! Dio non abbandona nessuna delle sue creature: non abbandonerà neanche me".
E così fece: si mise a sedere in quel bosco e non si mosse più di là: pregava, pregava, e nient'altro. Per tre giorni e per tre notti rimase così, senza bere un sorso d'acqua e senza mangiare un boccone.
Dopo tre giorni, l'eremita s'era tanto indebolito, che non era più capace d'alzare la mano.
Dalla gran debolezza, s'addormentò. Ed ecco apparirgli in sogno un angelo. L'angelo lo guardò accigliato e gli disse: "Il segno era per te, certo. Ma perché tu imparassi ad imitare lo sparviero!".

A questo punto Gesù domandò: "Secondo te, chi di questi tre si è comportato come prossimo per quell'uomo che aveva incontrato i briganti?"
Il maestro della legge rispose: "Quello che ha avuto compassione di lui".
Gesù allora gli disse: "Va' e comportati allo stesso modo" (Luca 10,36-3 7).


Troppo facilmente ci mettiamo dalla parte di chi deve ricevere.
Per Gesù, noi siamo quelli che devono dare.

 

 

Festa al castello 
(Bruno Ferrero, 365 piccole storie per l'anima) 

 

Il villaggio ai piedi del castello fu svegliato dalla voce dell’araldo del castellano che leggeva un proclama nella piazza.

«Il nostro signore beneamato invita tutti i suoi buoni e fedeli sudditi a partecipare alla festa del suo compleanno. Ognuno riceverà una piacevole sorpresa. Domanda a tutti però un piccolo favore: chi partecipa alla festa abbia la gentilezza di portare un po’ d’acqua per riempire la riserva del castello che è vuota...».

L’araldo ripeté più volte il proclama, poi fece dietrofront e scortato dalle guardie ritornò al castello.

Nel villaggio scoppiarono i commenti più diversi.

«Bah! È il solito tiranno! Ha abbastanza servitori per farsi riempire il serbatoio... Io porterò un bicchiere d’acqua, e sarà abbastanza!».

«Ma no! È sempre stato buono e generoso! Io ne porterò un barile!».

«Io un... ditale!».

«Io una botte!».

Il mattino della festa, si vide uno strano corteo salire al castello.

Alcuni spingevano con tutte le loro forze dei grossi barili o ansimavano portando grossi secchi colmi d’acqua.

Altri, sbeffeggiando i compagni di strada, portavano piccole caraffe o un bicchierino su un vassoio.

La processione entrò nel cortile del castello. Ognuno vuotava il proprio recipiente nella grande vasca, lo posava in un angolo e poi si avviava pieno di gioia verso la sala del banchetto.

Arrosti e vino, danze e canti si succedettero, finché verso sera il signore del castello ringraziò tutti con parole gentili e si ritirò nei suoi appartamenti.

«E la sorpresa promessa?», brontolarono alcuni con disappunto e delusione. Altri dimostravano una gioia soddisfatta: «Il nostro signore ci ha regalato la più magnifica delle feste!».

Ciascuno, prima di ripartire, passò a riprendersi il recipiente. Esplosero allora delle grida che si intensificarono rapidamente. Esclamazioni di gioia e di rabbia.

I recipienti erano stati riempiti fino all’orlo di monete d’oro!

 

«Ah! Se avessi portato più acqua...».

«Date agli altri e Dio darà a voi: riceverete da lui una misura buona, pigiata, scossa e traboccante. Dio infatti tratterà voi allo stesso modo con il quale voi avrete trattato gli altri» (Vangelo di Luca 6,38).

(cfr. anche Isaia 58, 7-10)

 

LA SOLIDARIETA’ APRE LE PORTE DEL REGNO DEI CIELI. (…PERCHE’ DI ESSI E’ IL REGNO DEI CIELI…)

-                     Forse non siamo contenti perché non abbiamo il coraggio di dare?

-                     Forse non abbiamo il coraggio di dare perché pensiamo di rimetterci?

-                     Abbiamo sperimentato ancora la gioia di ricevere dopo aver dato?

-                     Beati cosa significa per il vangelo?

-                     Quale beatitudine risulta più impegnativa? Perché? ……

 

14/03
2014

Da: Antonella C : ho trovato l’accluso sussidio quaresimale che riporta le beatitudini della famiglia.

- «BEATA LA FAMIGLIA che si raccoglie nella preghiera: resterà fedele al progetto d’amore del Padre»

- «BEATA LA FAMIGLIA che nella gioia loda il Signore: scoprirà la consolazione e la tenerezza dello Spirito»

-  «BEATA LA FAMIGLIA che si apre al servizio dei fratelli: il Signore le darà la sua gioia e la sua pace»

- «BEATA LA FAMIGLIA che usa misericordia: conoscerà la gioia del perdono e dell’accoglienza»

- «BEATA LA FAMIGLIA che non cede alle lusinghe del conformismo: vivrà nella libertà e nella pace»

- «BEATA LA FAMIGLIA che si apre alle altre famiglie: diventerà con tutti i fratelli Chiesa che cammina verso il Regno»

- «BEATA LA FAMIGLIA fedele nelle piccole cose: troverà nel quotidiano la ricchezza di una storia»

- «BEATA LA FAMIGLIA che sa accettare la fatica e la sofferenza: diverrà feconda come il chicco di frumento»

- «BEATA LA FAMIGLIA che sa ringraziare:conoscerà la gratitudine dell’amore