modificato 15/12/2016

 

Perché accetto di fare catechesi ai genitori dei bambini che frequentano i corsi di catechesi in parrocchia?

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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

2013 accetto l’invito del parroco ad integrare il gruppo di coordinamento della catechesi dei genitori, anche se non ho mai fatto catechesi tranne che ai miei figli: perché ho accettato?

Come motivazioni di circostanza potrei dire che mi è stata palesata una necessità contingente e che adesso ho più tempo di quando lavoravo a Verona, ma mi muove altra ragione: trovo importante per il senso e dunque per la felicità della vita mia e dei miei figli l’insegnamento di nostro Signore come lo ho appreso dal Magistero della Chiesa cattolica, senza con questo presumere che altre modalità di sequela di Cristo nelle Chiese sorelle siano meno efficaci.

Potrebbe essere riduttivo definire catechesi o dottrina l’insegnamento di Cristo, ma la parola catechesi significa proprio insegnamento a partire dalla parola di Dio attualizzata dalla dottrina morale e sociale della nostra Chiesa e sinteticamente enucleata nel Catechismo della Chiesa cattolica (formato grande e piccolo) di cui sarebbe interessante cogliere spunti come quotidianamente ripreso a pagina 2 di Avvenire.

Non avrò da fare lezioni frontali, mi precisa don Gigi, ma da confrontare la mia esperienza cristiana con quella di altre famiglie a sostegno dell’educazione cristiana alla vita: quindi anche interattività con domande e risposte e se non saprò rispondere subito, mi riserverò di sentire il parroco e di fornire risposta in differita.