modificato 18/12/2015

 

L'IRC è diverso dalla catechesi

Correlati: IRC, catechesi non sia confondente, Gesù sì, Chiesa no

Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

Ad esempio?

- Con l’IRC nelle scuole si evita di far catechesi confessionale, mirando invece ad insegnare religione (pur nell’orizzonte di quella cattolica) dal punto di vista storico, culturale, valoriale, senza attendersi che agli alunni facciano proprio tutto il Credo (e nemmeno gli insegnanti): ti immagini come verrebbe criticato un IRC che facesse lezione per preparare gli alunni specificatamente alla Prima Comunione, o al matrimonio cattolico indissolubile?

- In parrocchia, invece, genitori e catechisti (scontati i preti) possono educare i ragazzi in maniera confessionale cattolica, e, guarda caso, insegnano anche quanto sopra escluso per l’IRC, ovviamente accogliendo a braccia aperte anche chi, cercando Cristo con un suo percorso personale (magari del tipo Gesù sì, Chiesa no) volesse, per approfondire la sua fede, partecipare agli incontri di formazione e testimonianza di fede cattolica

- occorre avere pazienza se tali "personalismi", nell'udire in Parrocchia testimonianze di fedeltà a Cristo in sequela del Magistero petrino, accusassero i testimoni di discriminare i cammini a Cristo liberi dalla "tutela" romana; occorre valorizzare la loro critica in funzione del dialogo ecumenico e interreligioso oltre che come incentivo per la purificazione della Chiesa dalle incrostazioni mondane, causa non ultima della disaffezione in parola in buona fede (sgamare criminalizzazione strumentale).

- Nemmeno ai catechisti parrocchiali viene imposta la precondizione di credere nel Credo tutto intero, tant'è che ne ho conosciuti di quelli cui che sono arrivati a una tale libertà di "fede personale", da predicare la virtù della disobbedienza al suddetto Magistero, insegnare ai ragazzi che "il papato di GP2° è stato distruttivo per la chiesa", che la preghiera di domanda è affine alla superstizione, che la Madonna non fu vergine e che l'optimum sarebbe educare alla fede unita alla cittadinanza in modo che un giorno nessuno abbia bisogno di dirsi cristiano.

- Nel preparare i bambini ai Sacramenti (catechesi familiare o parrocchiale per la Messa, Confessione, Prima Comunione ...) avremo cura di non esibirci loro come se fossimo migliori di altri che seguono Gesù con una fede personale libera da "tutela" romana, ma indurremmo confusione e senso di inutilità se i nostri figli non percepissero da noi (in pensieri, parole ed opere) la ragione di opportunità per la nostra vita di aver incontrato e mantenuto questa fede guidata; se non cogliessero questa evidenza i nostri figli potrebbero, al di là di tanti bei discorsi,  recepire un altro messaggio, del tipo che io, senza la fede cattolica in Cristo, ma con un’altra fede in Cristo o con una fede non cristiana o senza fede proprio, avrei potuto vivere anche meglio, della serie che se rinascessi e potessi scegliere con la memoria della vita precedente, cambierei strada: i ragazzi sono dei potenti ricettori delle nostre percezioni di opportunità (convenienza) e ci sgamerebbero al di là di tante nostre belle parole.

O sbaglio?

 

 

15/12
2015

Fu pensando come dettaglio in sommario che, riflettendo con alcuni genitori di catechesi della mia Parrocchia, ho osato testimoniare che la mia sequela di Cristo muove nel cammino guidato dal Magistero petrino, ovviamente abbracciando chiunque sia innamorato di Cristo anche più della Chiesa, e abbracciando pure qualunque uomo di buona volontà appassionato alla dignità dell'uomo.

01/01
2015

<fc>: Papa Fr1: «Senza la Chiesa, il nostro rapporto con Cristo sarebbe in balia della nostra immaginazione, delle nostre interpretazioni, dei nostri umori».

23/10
2014

<buonascuola>: L’UNESCO afferma che «Nessun sistema educativo può permettersi di ignorare il ruolo della religione e della storia nella formazione della società. Le scuole possono sostenere approcci all’insegnamento della storia e della religione che favoriscano il pensiero critico, riconoscano la validità di visioni del mondo differenti e incoraggino il rispetto per altre fedi e credo»

25/11
2009

<toscanaoggi>: L'ora di religione: catechismo o cultura? Di fronte alla richiesta di inserire un'ora di religione islamica nelle scuole, credo che sarebbe importante far capire che l'ora di religione cattolica non è un'ora di catechismo, ma un'ora di formazione culturale indispensabile per cogliere aspetti fondamentali della vita, dell'arte, delle tradizioni del nostro Paese e anche per poter meglio confrontarsi con altre religioni e altre tradizioni. Non tutti hanno chiaro questo aspetto: e forse è anche per questo che molti ragazzi, soprattutto in Toscana, non la frequentano.