La matematica non è un’opinione, ma qualcuno potrebbe brandire l’assioma in maniera impropria, ad esempio ...
Il seguente messaggio inviai per lettera 2013.01.21 all’autrice di un articolo/VT sul Sistema Tavolare trentino, allo scopo di fare un po' di discernimento in merito alla fiscalità trentina, per la quale era stato citato l'assioma in titolo.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 2024.11.10; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: l'argomentare con valori assoluti anziché relativi (rapporti, densità) potrebbe prestarsi a trucchi dialettici, alcuni dei quali furono citati nell’arte di avere ragione;
↑2013.01.08 <VT#2p11Attualità citato da qui> Il Sistema Tavolare, il grande sconosciuto: è prova tangibile della nostra Autonomia, punto d'eccellenza della nostra regione: ha due principi cardine:
- il principio della pubblicità immobiliare (libero accesso personale sia ai documenti, sia alle partite tavolari).
- il principio della pubblica fede: le operazioni registrate hanno tutela giudiziaria.
[CzzC: continua qui con mio apprezzamento per la qualità dell'informativa curata da Graziella Tasin sull'ottimo sistema tavolare di asburgica istituzione; con l'occasione mi son permesso un commento relativo alla matematica che non è un'opinione
Il gettito fiscale prodotto nel nostro territorio, incassato tramite l’ufficio statale delle Entrate, viene inviato al 100% a Roma e viene restituito rispettivamente a Trento e a Bolzano nella misura attuale del 90% (patto di stabilità di Milano). Pertanto, se la matematica non è un opinione, non è Roma ad elargire i soldi che permettono di gestire l’autonomia. Siamo noi che lasciamo a Roma il 10% della ricchezza prodotta sul nostro territorio.
[CzzC: gent.ma Graziella, siccome la matematica non sarebbe un’opinione se non se ne truccassero le formule, ti chiederei per favore di togliermi dubbi in merito ad una domanda che contestualizzerei così:
IL CONTESTO
- il Trentino A/A fa parte delle regioni con ricchezza superiore alla media statale per le quali, in tutti gli stati del mondo, solo una parte del raccolto fiscale viene speso in loco, mentre un’altra parte è girato centralmente alle regioni più povere del medesimo stato;
- per le regioni italiane Lombardia, veneto, Piemonte ... come per la tedesca Baviera, lo stato spende in loco (o fa spendere a Regione e comuni) dal 20 al 40% in meno di quanto raccoglie
- mentre nella nostra privilegiata Regione lo stato rende il 90% del raccolto alla medesima e però deve anche spesare i servizi statali che pur residuano nonostante l’ampio spettro delle competenze provinciali
- se non erro, carabinieri, poliziotti, magistrati.... nel Trentino A/A non sono pagati dalla Regione o dalle Province, ma dallo Stato.
LA DOMANDA
- Dunque il Trentino lascerebbe che Roma spenda nelle regioni più povere il 5% circa del suo gettito fiscale?
- Cioè il Trentino darebbe in solidarietà interregionale enne volte di meno delle regioni confinanti analogamente ricche?
Per il resto, Graziella, questa pagina di VT è eccellente: continua su TAVOLARE alla data].