ECUADOR in conflitto coi narcos, caos, rivolte, gente in fuga …
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 2025.01.23; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: i narcos infiltrano anche matrici del mainstream e della filantropia pelosa, legami con mafia
↑2025.01.23 <agi eunw wikipedia> ad oggi ci sono 39 Paesi che hanno legalizzato il matrimonio egualitario, scostandosi da quanto votato a maggioranza dall'ONU in merito: Andorra, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Cuba, Costa Rica, Danimarca, Ecuador, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Messico, Nepal, Norvegia, Nuova Zelanda, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d'America, Sudafrica, Svezia, Svizzera, Taiwan, Thailandia, Uruguay e Regno dei Paesi Bassi (escluso Sint Maarten). Qui, così come in Israele, pur non essendo il matrimonio disciplinato per legge, è permesso alle coppie dello stesso sesso coniugate altrove di registrarvi il proprio matrimonio.
↑2024.01.31 h17:03 ricevo email da un testimone locale: la tensione sociale in Ecuador, latente da anni, è esplosa lo scorso 8 Gennaio con episodi di violenza e disordini sociali allarmanti. In seguito a quanto successo il presidente Daniel Noboa ha sospeso le attività accademiche, commerciali e lavorative. Sono in corso operazioni delle forze armate in tutto il Paese per tentare di ristabilire l’ordine, in particolare nelle carceri.
↑2024.01.10 <quifin> Ecuador nel caos: assalto alla tv di Stato, scontri e narcos in rivolta. Cosa sta succedendo. L'evasione dal carcere del boss criminale "Fito" ha fatto esplodere violenze e saccheggi a Guayaquil e nella capitale Quito. Commando e bande hanno seminato morte e panico: almeno dieci le vittime. <vatican> Denuncia dell'Unicef: oltre 700 minori uccisi nel 2023
↑2019.02.24 <arte.tv agi google cesi2017> Perché la sinistra continua ad inanellare sconfitte in Sudamerica? Marco Enriquez-Ominami (ex candidato socialista alla presidenza del Cile) lo chiede direttamente alla gente dell’Avana, e ai responsabili politici di oggi e di ieri: Nicolas Maduro <aff> in Venezuela, Evo Morales in Bolivia, l’ecuadoriano Rafael Correa oggi rifugiato in Belgio, la brasiliana Dilma Rousseff e l’uruguaiano José Mujica. La rivoluzione socialista in America Latina è appesa un filo: ferma a Cuba, agli sgoccioli in Venezuela, aggrappata a un solo uomo al potere in Bolivia; tradita in Ecuador; fallita nel suo compromesso globalista in Brasile; battuta alle urne in Colombia, ma ancora in moto in Uruguay. Come fare? [CzzC: il socialismo - che parrebbe affine alla Dsc ben più del cinismo capitalista - dovrebbe essere promosso con progressivo coordinamento mondiale, con spinta democratica sostenuta dalle maggioranze lavoratrici in contenimento dei redditi speculativi: in un singolo stato il socialismo potrebbe solo scendere a compromessi con lo strapotere della finanza, altrimenti questa lo schianterebbe, visto che può pilotare una potenza monetaria 13 volte più grande del lavoro/pil mondiale]