AUTOCOSCIENZA: consapevolezza di sé che attiva un'introspezione degli aspetti più profondi dell'essere

con significati diversi a seconda degli orientamenti filosofici, non solo tra orientali e occidentali, ma anche all'interno dello stesso occidente con la svolta di Cartesio che pone l'autocoscienza al di sopra della realtà ontologica, mentre Leibniz la concepiva come la filosofia classica. Con Kant l'autocoscienza diventa appercezione trascendentale (idealismo tedesco) e nella sua scia Rosmini (come soggettività senziente in relazione ai corpi esterni); con Hegel l'autocoscienza acquista soprattutto un valore sociale e politico, venendo appunto raggiunta non più al livello immediato dell'intuizione, ma tramite il rapportarsi dialettico della nostra singola esistenza con quella degli altri. E poi Heidegger nella scia dell'esistenzialismo ontologico e fenomenologico.

Vedi pagina specifica per autocoscienza cristiana.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 2025.11.16; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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2025.11.16 traggo da una pagina.fb del libro "La mente di Dio" di Paul Davies (n1946), fisico di fama mondiale, è noto per le sue ricerche nel campo dei buchi neri, della cosmologia e della teoria quantistica: «Noi, figli dell'universo - polvere di stelle animata - ciononostante possiamo riflettere sulla natura dell'universo stesso e perfino intravedere le regole che lo fanno funzionare. Come sia nato il nostro legame con questa dimensione cosmica è un mistero, ma il legame stesso non può essere negato.

   Che significa tutto questo? Che cos'è l'uomo per partecipare ad un simile privilegio? Non posso credere che la nostra presenza in questo universo sia solo un gioco del fato, un accidente della storia, una battuta casuale del grande dramma cosmico. Il nostro coinvolgimento è troppo intimo: la specie fisica Homo può anche non contare nulla, ma l'esistenza della mente in un organismo di un pianeta dell'universo è sicuramente un fatto di importanza fondamentale. L'universo ha generato, attraverso degli esseri coscienti, la consapevolezza di sé: non può essere un dettaglio banale, un sottoprodotto secondario di forze cieche senza scopo. La nostra esistenza è stata voluta».