EMERGENZA ANTROPOLOGICA: una CRISI DI SENSO, un declino nonostante il progresso tecnologico

La perdita di orizzonti morali comuni e l’affermarsi di una cultura del NARCISISMO, una razionalità strumentale incapace di deliberare quali «debbano essere i nostri fini ultimi», un PLURALISMO ETICO senza più certezze se non sul diritto della forza, una sostanziale perdita di libertà, mentre stanno avanzando regimi autoritari, neocolonialismo e colonizzazioni ideologiche.

T.S. Eliot parlava di «terra desolata», di «uomini vuoti impagliati».

Romano Guardini parlava di slealtà moderna, un parassitario perseguire alcuni fini cristiani rinunciando ai “mezzi” cristiani.

Vedi opera di Robert Spaemann.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 2025.11.07; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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2025.06.21 <tempi><tempi> Come Robert Spaemann ha risposto all’emergenza antropologica. Qual è l'eredità che ci ha lasciato il pensatore cattolico tedesco. «Ci fornisce i mezzi filosofici per uscire da un pluralismo etico senza più certezze». Spaemann (1927-2018) fu filosofo, teologo, pedagogista; ha insegnato presso le università di Stoccarda, di Heidelberg e presso la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera dove nel 1992 è stato nominato professore emerito. Fu assai stimato da GP2 e B16.