modificato 15/12/2016

 

In Pakistan la legge sulla blasfemia causa centinaia di vittime innocenti

Correlati: cristiani perseguitati, inarrestabile il terrorismo finché culleremo regimi che ...

Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

Trassi da Vita Trentina #31/2012   Pag 26: Fiemme - Fassa - Primiero 01 AGO2012

Di Gilberto Bonani

Pakistan, parole dalla missione

Il Pakistan e il difficile contesto in cui vivono milioni di cristiani è stato il tema di una serata promossa nella chiesa parrocchiale di Soraga, nell’ambito dell’iniziativa “Missione estate 2012”: una conferenza con immagini dedicata alla realtà del Pakistan e in particolare ai cristiani che lì vivono.

 

Ha introdotto la serata l'arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, che ha trascorso in Pakistan un periodo come pro–nunzio apostolico, prima di diventare nunzio in Oriente e successivamente pastore della Chiesa trentina. A suo fianco due religiose: Suor Teresa Bernard, di Pera di Fassa e Suor Josephine Michael originaria del Pakistan. La prima ha trascorso 27 anni come missionaria, la seconda invece si trovava in Trentino solo di passaggio e a breve rientrerà nel suo paese dove è fortemente impegnata nell’insegnamento e nella catechesi.

Dall’incontro è emersa la complessità della situazione politica e sociale del Pakistan che sta mettendo a dura prova le libertà di espressione e di fede delle popolazioni. Un tragico esempio fra tutti l’omicidio di Shahbaz Batti, ministro pakistano cristiano per le minoranze religiose, ucciso il 2 marzo da un commando di fondamentalisti islamici che lo hanno “punito” perché cercava di modificare la legge sulla blasfemia che in 25 anni di applicazione è costata la vita a CENTINAIA di cristiani.