[CzzC 13/01/2011 traggo da http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=275              precedente: dissenso

Le evidenze sono mie [CzzC], come pure i commenti con questo colore.

Invitato da un amico a leggere il sito www.vinonuovo.it per altro motivo, mi sono soffermato su questo articolo attinente la mia maggiore sensibilità in ambito fede-ragione-educazione. All’amico ho posto qualche domanda e fatto qualche proposta di miglioramento del sito, di cui una riprendo in calce[1] perché attinente all’uso del termine nostro, e gli ho anche spiegato le ragioni per cui desidero che i miei commenti NON siano pubblicati sul blog.

 

PRESI IN RETE

È arrivato il Vaticano II: finalmente!

di Paolo Cortesi - 12 gennaio 2011

In Bulgaria è uscita per la prima edizione in lingua locale dei documenti del Concilio. E un religioso italiano coglie l'occasione per ri-raccontarceli nella loro freschezza

 

È davvero un sito un po' particolare Vino Nuovo: ieri sera stavo curiosando sul blog di un nostro nuovo amico, padre Paolo Cortesi, missionario passionista che da alcune settimane vive a Bèlene, in Bulgaria. Vi ho scoperto questo post bellissimo che rilancio immediatamente. (G.Ber.)

Mentre da molte parti si cerca in tutti i modi di «voltare pagina», di riformare le riforme, e spinti dal vento nostalgico di un'ideologia conservatrice si arzigogola per buttarlo nel Tevere, ieri è arrivato in Bulgaria, per la prima volta, dopo quasi 50 anni, il Concilio Vaticano II. [CzzC: il commento a questa evidenza ho fatto nell’altro articolo”Riformare la Chiesa”]

Per posta infatti è arrivato un graditissimo regalo: la prima edizione bulgara dei documenti del Concilio (ВТОРИ ВАТИКАНСКИ СЪБОР 1962-1965 - ДОКУМЕНТИ). È un regalo dell'Esarca cattolico di Sofia, mons. Proykov, a cui vanno i nostri graditi ringraziamenti.

 

Ci sarebbero molte cose da dire riguardo a questi testi di altissimo valore magisteriale (dogmatico e pastorale e liturgico e biblico e tante altre cose), ma ne sottolineo solo alcune:

- Il Concilio Vaticano II è un dono grandissimo dello Spirito Santo e della santità del beato Papa Giovanni XXIII prima, e di Paolo VI poi, espressione del magistero dei vescovi, successori degli apostoli. Va accolto, studiato, applicato. Deve ispirare la catechesi, la liturgia, lo stile di vita dei singoli fedeli e delle comunità. Deve ispirare le scelte pastorali di una parrocchia, di un movimento, di una diocesi.

- Il Concilio ci educa ad essere non una Chiesa padrona e paladina della verità, ma un Popolo di Dio che cammina nella storia insieme a tutta l'umanità, cercando di essere sale e luce per la terra; nel rispetto, nell'ascolto e nel dialogo, con uno stile semplice e cordiale. Ci insegna che non siamo i migliori. Ci insegna a riconoscere l'opera di Dio e dello Spirito anche al di fuori della Chiesa cattolica.

- Il Concilio ci insegna che la liturgia non è assistere alla ripetizione sacrale dei gesti che compie la casta sacerdotale, ma la celebrazione della salvezza da parte di tutto il Popolo di Dio. E come nei primi secoli, ogni popolo celebra con la propria lingua i misteri della salvezza.

- L'ecumenismo non è ricondurre all'obbedienza pontificia i disgraziati scismatici, ma la ricerca di comunione da parte di tutti i cristiani.

- La Parola di Dio, contenuta nella Bibbia e continuamente meditata e riproposta dai pastori, è la fonte e il nutrimento della fede e dell'azione della Chiesa.

Grazie ancora, mons. Proykov: leggeremo, mediteremo, studieremo, useremo questi testi nelle nostre comunità cristiane bulgare. Sperando che non aboliscano il Concilio prima che finiamo di leggere le 600 pagine del libro che ci ha regalato!

Riflessione tratta dal blog di padre Paolo Cortesi- Cose Bulgare.

Vedi anche 10/06/2010  Riformare la Chiesa [CzzC: qui di seguito]

 

[CzzC: 13/01/2011 traggo da http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=44]

Riformare la Chiesa

di Giuseppe Casale [CzzC: Vescovo emerito] - 10 giugno 2010

La Meridiana

La recensione di Aldo Maria Valli.

Sentite questa: … [CzzC: prosegui qui la lettura].


[1] [CzzC: non so se sia tecnicamente possibile, data la libertà dei bloggers, ma sarebbe utile per i visitatori che sul blog fosse reso più chiaro il discernimento tra le parole dei commentatori (qui G.Ber.; A.M.Valle) e le parole degli autori da essi invocati (qui P.Cortesi; G.Casale); il nome dell’autore sotto il titolo rischia di far intendere sua farina anche quella del commentatore; in difetto, mi riferirò a loro nel commento con il solo termine “nostro” lasciando al lettore, come meglio crede, intendere autore o commentatore; per parte mia sdubbio prefissando ogni mia frase con CzzC]