REFERENDUM abrogativi con QUORUM, confermativi costituzionali senza quorum
Si vedano pagine più specifiche per la distinzione sui vari tipi di referendum: propositivi, consultivi o di indirizzo, confermativi, abrogativi, deliberativi.
Annoto alcuni referendum: quello del 2013 in Bologna per abrogare il sostegno pubblico alle scuole equiparate cattoliche (vinse il sì); referendum costituzionale del 2016 (vinse il no).
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 2025.06.13; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: costituzione della Rep. italiana, cittadinanza; bene comune, male minore
↑2025.06.12 <google, r.carlino, giornale> Alcuni studenti del liceo Mamiani di Pesaro hanno criticato la loro insegnante Simonetta Drago (consigliera Pd) perché ha utilizzato l'ultima lezione dell'anno scolastico per un incontro sul referendum dell’8 e 9 giugno trasformandolo in un’occasione “costruita ad arte” per gli alunni maggiorenni che sarebbero andati a votare. “Quella che avrebbe dovuto essere una corretta lezione di educazione civica si è rivelata tutt’altro: un tentativo evidente e malcelato di influenzare il nostro voto”. <r.carlino> . L’insegnante si difende♫ e smentisce i ragazzi: "Nessuna propaganda, era solo formazione"
↑2025.06.12 Furono saggi i nostri padri costituzionalisti a vincolare al quorum l’esito dei referendum abrogativi, ciò anche per rispettare le leggi approvate dalla nostra democrazia parlamentare; il quorum configura il diritto di non andare a votare, un diritto che, a seconda delle convenienze, è stato invocato sia da destra sia da sinistra nella storia referendaria. Nonostante la saggia precauzione del quorum, parrebbero TROPPI i costi e tempi sprecati per referendum abrogativi indetti con intenti di "conto/conta partitica" forse più che per l'esplicitato intento di far prevalere la volontà popolare sulla volontà dei nostri legislatori delegati con indiscusso metodo democratico. Il flop di troppi referendum abrogativi è stato così smaccato da creare pregiudizio alla segretezza del voto, la cui salvaguardia dovrebbe essere a mio avviso oggetto della prima eventuale riforma del metodo elettorale; come? È mai stata valutata l’ipotesi di far valere le schede nulle come un NON VOTO e quindi non utili per il raggiungimento del quorum?
↑2017.05.20 <tecnscuola repubbl>: adesso anche per M5S le materne paritarie possono ottenere finanziamenti statali. Vacilla il fermissimo slogan di M5S "neanche un euro alle scuole private" [CzzC: trucco per captare voti cattolici in vista delle tornate elettorali. Dopo avervi visti accaniti a soffocare le paritarie cattoliche a Bologna e a Torino, chi pensate di illudere? E fareste valere l’Art.26.3 della dichiarazione universale dei diritti umani solo per le scuole materne? E fareste cambiare idea anche al Rodotà che candidaste a Presidente della Repubblica? E anche a Valdesi e Cgil?]
↑2016.12.05 Perché al referendum costituzionale ha vinto il no? A mio avviso per due principali motivi: il primo perché una riforma costituzionale richiede larga condivisione, il che si approcciò con il patto del Nazzareno (che prevedeva conciliazione per la modifica costituzionale e per l’elezione del Presidente della Repubblica), ma la sinistra PD con i sessantottini della serie D’Alema minacciò lacerazione se il Presidente fosse stato eletto col benestare del centroDx e il patto saltò. Il 2ndo motivo è che troppi hanno votato (come per Brexit o Trump), convinti che il NO fermasse l’ondata di immigrati.
↑2013.07.28 <fq> Nel consiglio comunale che si terrà lunedì prossimo a Bologna il partito democratico propone di continuare con il sistema integrato e di non considerare il risultato della consultazione referendaria del maggio scorso [CzzC: consapevoli dei maggiori oneri per lo stato/comune che dovrebbero essere sostenuti se si desse retta ai referendari]
↑2013.05.27 passa il referendum di Bologna contro le scuole paritarie cattoliche; tra i firmatari sostenitori anche Lidia Menapace (a meno di omonimia).
↑2013.05.26 Da “il salvagente”: in campo per il quesito A del referendum per togliere il sostegno alle materne paritarie di Bologna sono scesi anche attori come Riccardo Scamarcio, Valeria Golino (nella foto insieme) e Isabella Ragonese; scrittori come Pino Cacucci e cantanti come Andrea Mingardi e Francesco Guccini. Ma anche Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, Stefano Rodotà e Gino Strada (entrambi candidati alla Presidenza della Repubblica). E da l’Unità leggo anche Nadia Urbinati, Angelo Guglielmi, Moni Ovadia,...