La CARITATIVA: il suo senso, la Caritas in veritate
In queste pagine accenno alla caritativa in modo assolutamente parziale nel modesto perimetro della mia esperienza di VOLONTARIATO esplicato in carità cristiana non solo materiale (ad esempio Banco alimentare) ma anche SPIRITUALE e INTELLETTUALE (terminologia rosminiana) rimandando al tema EDUCAZIONE per quella che ritengo la forma di carità-amore-investimento più urgente e più lungimirante per il bene dell’umanità.
Caritativa deriva da carità, somma virtù teologale cristiana assieme a Fede e Speranza: vedi pagine apposite.
Vedi anche Caritas in veritate e Deus Caritas est.
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[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 2025.11.09; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: Carità, beneficenza, gratuità, volontariato, solidarietà, educazione, sussidiarietà, CPP&CAE, Quartiere solidale, cittadinanza attiva
↑2025.11.09 tra i gesti di caritativa e di contrasto allo spreco alimentare <food> stamane nel dopo Angelus Papa Leone XIV ha ricordato che sabato si svolgerà la colletta alimentare [CzzC: per la quale mi sono già offerto volontario ed invito amici a fare altrettanto]. Vedi <fb> messaggio del Papa per la IX Giornata Mondiale dei Poveri 16Nov: «La povertà ha cause strutturali che devono essere affrontate e rimosse. Mentre ciò avviene, tutti siamo chiamati a creare nuovi segni di speranza che testimoniano la carità cristiana … Aiutare il povero è infatti questione di giustizia, prima che di carità».
↑2020.10.26 <Cavalcoli>: le tesi della dogmatica buonista sulla sofferenza (dedicato al card Raniero Cantalamessa) [CzzC: a differenza di padre Cavalcoli condivido alcune tesi, che non mi sembrano "ad usum delphini"; concordo con Cavalcoli nel dissentire da altre tesi come la 9. Non sono all'altezza di fare teologia della sofferenza; mi limito a pensare a Cristo sulla croce e mi conforta essere ancora capace di qualche piccolo gesto paragonabile seppur lontanamente al Cireneo].
↑2018.11.16 Per l’intendimento cristiano di dignità umana, significato di persona, opzione preferenziale per i poveri, potrebbe essere utile la conoscenza del libro di Paola Bergamini “IL VANGELO GUANCIA A GUANCIA” vita di Étienne Pernet (noto anche come Padre Stefano Pernet); prefazione di Papa Francesco. <Qui una video intervista sul libro> Padre Pernet visse 1824-1899, fu un sacerdote francese, fondatore della congregazione delle Piccole Suore dell'Assunzione.
↑2018.01.01 <youtu.be vat>: Fr1 su Maria madre di Dio: in queste parole è racchiusa una verità splendida su Dio e su di noi. E cioè che, da quando il Signore si è incarnato in Maria ... porta la nostra umanità attaccata addosso. Non c’è più Dio senza uomo: la carne che Gesù ha preso dalla Madre è sua anche ora e lo sarà per sempre: ... Dio è vicino all’umanità come un bimbo alla madre che lo porta in grembo ... saperci figli amati, specchiarci nel Dio fragile e bambino in braccio alla Madre e vedere che l’umanità è cara e sacra al Signore. Perciò, servire la vita umana è servire Dio e ogni vita, da quella nel grembo della madre a quella anziana sofferente e malata scomoda ... [CzzC: qui Fr1 non intende dire che saremo giudicati solo sulla carità puramente materiale, o che la carità è Dio, ma intende dire che chi serve la vita umana in questo modo, è vicino a Dio anche se non lo adorasse secondo una delle varie confessioni religiose].
↑2016.04.gg <rsrvd>: con colletta in parrocchia sostenere spese di alloggio di un padre bielorusso che è venuto in IT per viaggio della speranza con figlio in attesa di trapianto
↑2016.01.08 Trenta ragazzi hanno festeggiato capodanno all'Opera Famiglia Materna: «ma voi chi siete? Perché giovani come voi hanno scelto questa sera di venire a giocare con i nostri bambini invece che stare con gli amici?» e la risposta qui non scritta mi darei simile a quella che scaturì la sera di Holyween nella mia parrocchia da un'aiutante in cucina: «è bello stare qui, è questo che il cuore umano si aspetta di vedere per la felicità, è speranza di vita nuova capace di far brillare anche quest'atomo opaco del male»
↑2015.mm.gg vedi specifiche pagine in sommario
↑2014.10.29 riorganizzo le pagine beneficenza e volontariato, esplicati in carità cristiana non solo materiale ma anche spirituale e intellettuale (queste ultime sono la ragione del mio sito web)
↑2013.mm.gg Un anno di impegno straordinario per soccorrere la dignità di una persona: evitato il peggio, tamponate le falle, fatto riconoscere un AdS.
↑2011.01.12 Fondi pubblici per la solidarietà internazionale: come vigilare che qualcuno non indirizzi risorse per interessi personali o di partito magari pure sprecando?
↑2010.06.24 Papa: la carità non può ridursi a filantropia, deve sempre esprimere l’amore provvidente di Dio. [CzzC: la carità cristiana collabora anche con i filantropi, anche con quelli atei, perfino con i persecutori dei cristiani, ma non può limitarsi alla filantropia, men che meno a quella apotropaica
↑2009.12.29 E se il mendicante rifiuta il tuo aiuto in cibo o vestiario, chiedendo solo denaro?
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→ IL SENSO DELLA CARITATIVA: scopo, conseguenze, modalità
SCOPO
1) Per aderire
alla nostra natura che esprime esigenza
di interessarci anche degli altri.
Quando c'è qualcosa di bello in noi, noi ci sentiamo spinti a comunicarlo agli
altri. Quando si vedono altri che stanno peggio di noi, ci sentiamo spinti ad
aiutarli in qualcosa di nostro [CzzC: salvo quando
prevalessero egoismo, indifferenza o meccanismi di difesa]. Tale
esigenza è talmente originale, talmente naturale, che è in noi prima ancora che
ne siamo coscienti e noi la chiamiamo giustamente legge dell'esistenza. [CzzC: qualcuno la chiama filantropia
o compassione]. Noi andiamo in «caritativa» per soddisfare questa
esigenza.
2) Per un compito: quanto più noi viviamo questa esigenza e questo dovere, tanto più realizziamo noi stessi: comunicare agli altri ci dà proprio l'esperienza di completare noi stessi. Tanto è vero che, se non riusciamo a dare, ci sentiamo diminuiti. Interessarci degli altri, comunicarci agli altri, ci fa compiere il supremo, anzi unico, dovere della vita, che è realizzare noi stessi, compiere noi stessi. Noi andiamo in «caritativa» per imparare a compiere questo dovere.
3) Per imparare. Cristo ci ha fatto capire il perché profondo di tutto ciò svelandoci la legge ultima dell'essere e della vita: la carità. La legge suprema, cioè, del nostro essere è condividere l'essere degli altri, è mettere in comune se stessi. Solo Gesù Cristo ci dice tutto questo, perché Egli sa cos'è ogni cosa, che cos'è Dio da cui nasciamo, che cos'è l'Essere. Tutta la parola «carità» riesco a spiegarmela quando penso che il Figlio di Dio, amandoci, non ci ha mandato le sue ricchezze come avrebbe potuto fare, rivoluzionando la nostra situazione, ma si è fatto misero come noi, ha «condiviso» la nostra nullità. Noi andiamo in «caritativa» per imparare a vivere come Cristo.
CONSEGUENZE
1) La
carità viene prima di ogni simpatia e di ogni commozione, è legge
dell'essere. Perciò il fare per gli altri è nudo e può essere privo di
entusiasmo. Potrebbe benissimo non esserci nessun risultato cosiddetto
«concreto» - per noi l'unico atteggiamento «concreto» è l'attenzione alla persona, la considerazione della
persona, cioè l'amore. Tutto il resto
può venire di conseguenza: come Gesù che dopo fece i miracoli e sfamò la gente.
Due punti di partenza non chiari per la nostra apertura agli altri noi
dobbiamo notare:
a) Sovvenire ai bisogni altrui. È un punto di partenza ancora incompleto! Qual è il bisogno altrui? Questa impostazione è ambigua, dipende da cosa noi crediamo che sia il bisogno altrui: e se ciò che io porto non è veramente quello di cui essi hanno bisogno? Ciò di cui hanno veramente bisogno non lo so io, non lo misuro io, non ce l'ho io. È una misura che non possiedo io: è una misura che sta in Dio. Perciò le «leggi» e le «giustizia» possono schiacciare, se dimenticassero o pretendessero sostituirlo, l'unico «concreto» che ci sia: la persona, e l'amore alla persona.
b) L'amicizia. Anche cominciare puntando sull'amicizia, con tutta l'ambiguità che ci può comportare, è incompleto. L'amicizia è una corrispondenza che si può trovare o no, un avvenimento non essenziale per la nostra azione di oggi, anche se essenziale per il nostro destino finale.
2) L'andare agli altri liberamente, il condividere un po' della loro vita e il mettere in comune un po' della nostra, ci fa scoprire una cosa sublime e misteriosa (sì capisce facendo!). È la scoperta del fatto che proprio perché li amiamo, non siamo noi a farli contenti; e che neppure la più perfetta società, l'organismo legalmente più saldo e avveduto, la ricchezza più ingente, la salute più di ferro, la bellezza più pura, la civiltà più educata li potrà mai fare contenti. È un Altro che li può fare contenti. - Chi è la ragione di tutto? Chi ha fatto tutto? Dio. Allora Gesù non rimane più soltanto colui che mi annuncia la parola più vera, che mi spiega la legge della mia realtà, non è più la luce della mia mente soltanto: io scopro che Cristo è il senso della mia vita. È bellissima la testimonianza di chi ha sperimentato questo valore: «Io continuo ad andare in caritativa perché tutta la mia e la loro sofferenza hanno un senso». Sperando in Cristo, tutto ha un senso, Cristo. Questo scopro, finalmente, nell'ambito dove vado in «caritativa», proprio attraverso l'impotenza finale del mio amore: ed è l'esperienza in cui l'intelligenza affonda nella saggezza, nella cultura vera.
3) Ma il Cristo è presente adesso: non «è stato», non «è nato», ma «c'è», «nasce» oggi: è la Chiesa. La Chiesa è il Cristo, presente adesso, come Lui ha voluto. E la Chiesa è la comunità di noi, proprio di noi, poveri e attaccati a Lui. Perciò la speranza ci sostiene; Dio stesso è tra noi, è presente tra noi. Uno di noi, in una discussione ha detto: «Continuo ad andare a .... perché ci siete voi». È verissimo: proprio il senso del nostro essere insieme, della comunità ecclesiale, ci fa tirare avanti oggi fra gli -handicappati, negli ospizi, con chiunque è bisognoso e, domani, nella fabbrica, nella città, in Europa, nel Mondo che è così grande e Lo aspetta.
DIRETTIVE
... estrapolo
1. Sapere perché ...
2. Fare per comprendere ...
3. È il tempo libero che dobbiamo impegnare senza ledere studio, lavoro, famiglia ...
Da "Realtà e giovinezza La sfida" SEI Luigi Giussani Pg.192-196