Alcune mele marce hanno intonato «FACCETTA NERA» all’adunata nazionale degli Alpini
rovinando la festa e suscitando un vespaio di polemiche: smarcarsi dall’asinità è doveroso, ma a chi avesse piacere di usarla per infangare il corpo degli Alpini, parlerei così …
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 2025.05.16; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
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↑2025.05.11 Anch'io feci la naja negli Alpini (4°Btgl Genio guast.) e collaboro con le penne nere nella giornata della colletta alimentare per raccogliere, nel supermercato vicino a casa, alimenti per le famiglie che ne attendono il periodico pacco viveri.
Non ho abbastanza tempo per partecipare alle tante attività dell’A.N.A. in soccorso e promozione sociale, ma le seguo con ammirazione, come nel 2024 quando vidi da vicino il 21° campeggio della Protezione civile della provincia di Trento: 800 Allievi VVFF (tanti ragazzi giovani) + 300 tra istruttori, accompagnatori, volontari di supporto: 4 giorni di intenso lavoro, con A.N.A.-Nu.Vol.A primari organizzatori: un bell’esempio di comunità educante; senza smartphones.
Che dire a chi enfatizzasse critiche per quell'impertinente "faccetta nera" intonata da qualche mela marcia? Direi che di mele marce o avvelenate se ne trovano a destra e a manca, anche se a me parrebbe che ne sia maggiore la densità dalle parti che potrebbero essere più simpatiche a chi enfatizza come suddetto.
E se l'enfatizzante di cui sopra fosse uno che ce l'ha con gli Alpini perché nella loro Preghiera chiedono «rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana”? Se sì, gli oserei nella fattispecie una correzione fraterna (reciprocabile), come la osai alla Diocesi di Vittorio Veneto qualche anno fa.