PAOLO RUFFINI (1765-1822), filosofo, medico e matematico si rifiutò di giurare pro Napoleonici

e per questo perse la cattedra all’università di Modena. Tentò di dimostrare filosoficamente la spiritualità dell’anima. Sulla sua stessa lunghezza d'onda altri giganti della matematica del 1700-1800 come Eulero e Gauss.

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Pagine correlate: anima, trascendenza, fede e ragione, materialismo

 

2025.09.14 traggo da un post di Francesco Agnoli. <jpg> Il teorema di Ruffini e l'immaterialità dell'ANIMA

Paolo Ruffini (1765- 1822), filosofo, medico e matematico insigne (da lui il famoso “teorema di Ruffini”) cominciò i suoi studi in seminario, per poi di-venire docente di Medicina e Matematica all’Università di Modena. Chiamato nel 1798 a giurare fedeltà alla Repubblica Cisalpina di Napoleone, in quanto pubblico impiegato, si rifiutò di farlo, come Galvani, in quanto il giuramento offendeva la sua fede cattolica. Ruffini protestò formalmente per iscritto, anche con una lettera indirizzata alla commissione di Pubblica Istruzione, ben sapendo che ciò avrebbe significato per lui la perdita della cattedra universitaria che occupava. Come effettivamente avvenne.

L’impegno religioso di Ruffini si esplicò anche nella collaborazione a giornali cattolici, nella raccolta di elemosine cui contribuì direttamente per sovvenire ai bisogni dei sacerdoti e dei religiosi perseguitati dai giacobini francesi. Esercitò sempre anche il ruolo di medico, divenendo medico personale del duca Francesco IV e dedicandosi anche, gratuitamente, alla cura dei malati comuni. Proprio in occasione di una epidemia di tifo, nel 1817, Ruffini, intento nella cura dei malati, contrasse il morbo che lo avrebbe portato alla morte.

Il suo impegno filosofico consta di uno scritto critico nei confronti delle tesi di Laplace e di un trattato logico-matematico sull’immaterialità dell’anima, pubblicato nel 1806. In quest'opera Ruffini dimostra filosoficamente la spiritualità dell’anima, confutando il sensismo ed il materialismo, cioè ogni volontà di ridurre tutte le operazioni intellettuali a semplici sensazioni.

Sulla sua stessa lunghezza d'onda i due giganti della matematica del Settecento e dell'Ottocento, Eulero e Gauss (come vedremo)