GIULIO CARLO ARGAN sindaco PCI di Roma 1976-79
<wikipedia>: critico d’arte, primo sindaco non democristiano (1976-1979) della Roma repubblicana eletto come indipendente nelle liste del PCI. Si era formato Uni_TO nell’area culturale gobettiana e crociana, nel 1928 aveva aderto al Partito Nazionale Fascista. Nel 1984 fu tra gli storici d'arte vittime illustri della "beffa di Livorno", poiché sostenne con certezza assoluta che le tre teste ritrovate di Modigliani, rivelatesi poi dei falsi, fossero opera dell'artista: dichiarò che fu "un miracoloso ritrovamento di tre incompiute meravigliose sculture di Modigliani al quale andava attribuita la paternità senza alcun dubbio, né timore di smentita".
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 2025.02.10; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate:
↑2016.10.19 <mvalli> quegli anni di piombo lontani ma non troppo. Il settimanale l’Espresso, durante la campagna stampa contro il commissario Calabresi, pubblicava 13Giu1971 una lettera-appello firmata da ben 757 esponenti del mondo culturale e giornalistico della sinistra. Fra loro Giorgio Amendola, Giulio Carlo Argan, Norberto Bobbio, Giorgio Bocca, Eugenio Scalfari,... C’è da restare allibiti nel leggere le firme di personaggi così noti, e generalmente stimati, sotto un documento tanto infame. Un uomo come Bobbio, nel 1998, parlerà apertamente di «orrore» nel rileggere quel documento. [CzzC: sessantonite? Continua qui]
↑2010.08.05 <sussidiario>: tra le vittime illustri delle false TESTE di Modigliani ci fu Giulio Carlo Argan. [CzzC: ricordo dalle letture del 1984 le risate che ci facemmo per la bufala che fece il giro del mondo in cui cadde anche l‘esimio rosso critico d’arte. assieme all’equicolor assessore alla cultura Renato Nicolini che ricordo come architetto della politica culturale detta dell’effimero]