Da: Padre Aldo Trento

Inviato: lunedì 20 dicembre 2010 15.51

A: amici

Oggetto L´educazione vera é aiutare la persona a capire il senso della realtà e il suo significato ultimo.

Cari amici:

Nel quotidiano locale “Ultima hora” é apparso questo articolo a firma del giornalista Cristian Cantero. Auguri a tutti di Buon Natle !!!

 

   «Tra tutta la posta elettronica e gli auguri di Natale e tanti altri saluti, ho trovato uno che mi ha chiamato l´attenzione per il suo titolo: “Da zero a uno”. Leggendo il contenuto, trovo che si parla di un´associazione senza fine di lucro, fondata dagli amici di P. Aldo Trento, per aiutare tutte le opere che si svolgono nella parrocchia S. Rafael (Asunción Paraguay), in questo caso in particolare La casetta di Betlemme. Per raccontare l´origine di questa denominazione don Aldo racconta che, avendo un giorno ricevuto la pagella della scuola dei suoi “figli” della casetta di Betlemme, e resosi conto che erano stati quasi tutti bocciati, invece di riprenderli o rimproverarli, come farebbe qualsiasi padre di famiglia, organizzò una festa durante la quale disse loro: “Figli miei, vi faccio i miei complimenti, perché la cosa più importante nella vita non é avere dei voti da 1 a 5, ma passare dall´essere considerati  “nessuno” ad essere protagonisti della vostra vita!”

   Per capire questo é necessario ricordare chi sono questi bambini, raccolti da don Aldo: sono con lui perché sono stati abbandonati dalle loro famiglie e dimenticati dalla società. Alcuni sono figli rimasti orfani di genitori malati di AIDS, morti nella sua clinica Divina Provvidenza  “S. Riccardo Pampuri”. Si potrebbe dire che sono bambini ai quali la vita ha dato una seconda opportunità, perché hanno trovato un luogo un focolare dove sono valorizzati e trattati con dignità; un luogo dove imparano ad essere protagonisti della propria vita.

   In un mondo nel quale i parametri coi quali si misurano le persone sono l´esito, il potere, i soldi o la fama che uno può raggiungere, ascoltare o leggere storie di questo tipo ci permette di comprendere quale sia il valore e il senso vero della vita.

   Tante volte, noi genitori ci preoccupiamo fin troppo nell´assicurare il benessere materiale ai nostri figli riducendo l´educazione alla semplice istruzione o trasmissione di dati, ed é perciò che ci abituiamo a misurare la capacità dei bambini in base ai risultati che ottengono, come una semplice formula matematica.

   Ma educare é piuttosto aiutare ad una persona a diventare veramente uomo; qualsiasi persona può generare dei figli, ma sono pochi coloro che educano veramente i propri figli, intendendo che li educano ad affrontare la vita, le circostanze in un modo adeguato e ragionevole. Se vogliamo educare, dobbiamo rispettare e usare la ragione e la libertà dei nostri figli, coscienti che loro sono persone diverse da noi; il loro futuro non ci appartiene.

   É rivelatrice la testimonianza dello psichiatra viennese, Viktor Frankl, che raccontava questa confidenza che gli fece uno studente americano: “Ho 22 anni, sono laureato, ho la macchina di lusso, economicamente sono indipendente e ho a disposizione più sesso e  prestigio di quanto ne abbia bisogno. Ma, ciononostante, mi domando: che senso ha avere tutto questo?”

   L´educazione vera é aiutare la persona a capire il senso della realtà in genere e il suo significato ultimo. Ma per fare questo, é necessario che ci siano dei genitori che si lascino educare anche se hanno 50 anni, perché questo processo dura tutta la vita e nessuno finisce mai di imparare. Come dice don Aldo: “Soltanto dentro l´esperienza di un abraccio umano il mio io si sveglia, si commuove e si muove”.E così si converte in una sfida il passare dallo zero all´uno”.

Cristian Cantero»