Trassi da Avvenire 02/10/2010 pag 5

 

IRLANDA: UNIONI CIVILI MA NIENTE OBIEZIONE

 Il presidente irlandese Mary McAleese ha recentemente ratificato una legge, già approvata dal Parlamento, che istituisce le unioni civili. Il testo era già passato alla Camera (il Dail) senza essere votato e poi al Seanad, ottenendo la maggioranza (solo 4 voti contrari su 52). In base al Civil Partnership Bill – che entrerà in vigore l’anno prossimo – vengono riconosciuti alle coppie omosessuali diritti in materia di assistenza sanitaria, proprietà, successione, pensione, stato sociale e tasse. Diverse proteste si sono levate da parte dei cattolici irlandesi, come pure dalle comunità battista e presbiteriana, perché non è ammessa l’obiezione di coscienza per gli ufficiali di Stato che non volessero celebrare le unioni omosessuali. In questi casi, anzi, sono previste pene fino a 6 mesi di prigione e a 2000 euro di multa. A maggio un gruppo di 19 leader cristiani aveva definito il Civil Partnership Bill un «attacco diretto» alla libertà di coscienza e alla libertà di religione. Il commentatore David Quinn, scrivendo sull’“Independent” irlandese ha lamentato il fatto che le opinioni dei cristiani sulla legge siano state del tutto ignorate.

 (A cura di Camille Eid)