ultima modifica il 17/02/2021

 

Giustizia nelle corti europee: troppa astrazione fa male ai diritti: pindividuo che persona?

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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

Estraggo da Tempi 21/06/2010: pindividuo che persona? Corte di Strasburgo e CEDU, corte di ..., crocifisso e velo, matrimoni gay, temi dibattuti nei tribunali, in politica nelle università, con presupposti giurisprudenziali diversi dal passato: vedi "Diritti fondamentali europei" di A. Vespaziani: troppa astrazione "fa male" ai diritti diceva Marx.

Come comprendere l’evoluzione in atto degli orientamenti del diritto su temi connessi alle sensibilità umane? Forse, secondo Vespaziani, un’impostazione casistica aiuta di più del metodo positivistico-dogmatico.

 

 

21/06

2010

Sulle Corti europee aveva ragione Marx: troppa astrazione "fa male" ai diritti. Vedi "Diritti fondamentali europei" di Alberto Vespaziani. Più individuo che persona? Capire come siano cambiati i fondamenti e i presupposti stessi sulla base dei quali i diversi giudici europei assumono le loro decisioni. Per riportare un esempio, basta pensare che la Corte Federale Tedesca - l’equivalente della nostra Corte costituzionale -, nel 1957, in un noto e controverso caso sull’identità sessuale (BverfGE 6, 389), sosteneva che i diritti fondamentali devono sempre considerare «l’uomo come persona immersa nei rapporti sociali» e che comunque «già l’interferenza con la sfera personale di un altro uomo conferisce ad un’azione un legame con la società, che la rende giuridicamente apprezzabile», mentre oggi, in più occasioni, le Corti nazionali od europee in tema di diritti fondamentali sono molto più inclini a porre l’accento sul loro valore INDIVIDUALE, considerandoli sempre più astrattamente che non nell’azione concreta che essi svolgono all’interno della comunità sociale

2009

Traggo da Treccani magazine: Alberto Vespaziani: Diritti fondamentali europei (Giappichelli, Torino, 2009): ... il volume si propone di fornire un’ipotesi di lettura di alcuni diritti fondamentali nella dimensione giuridica europea, fondata sull’analisi delle decisioni delle principali corti che operano in tale spazio. Il testo muove dal convincimento che un’impostazione casistica possa, nella prospettiva attuale, meglio contribuire rispetto al tradizionale metodo positivistico-dogmatico alla comprensione dei fenomeni giuridici in atto, dell’evoluzione di diversi orientamenti sul tema dei diritti, nonché delle vicende umane e delle sensibilità concrete ad essi sottesi. ...