INTOLLERANZA e VIOLENZA non da ignoranza, ma INSEGNATE DALL’ALTO: testimonianza dal Senegal

a livello popolare potrebbe crescere dialogo interreligioso in rispetto reciproco se non ci fosse talvolta una dotta docenza che dall’alto instilla intolleranza, fino al male fisico mandatorio: vedi l’acclusa testimonianza dal Senegal 19/09/2014

I have a dream, ONU2, fine persecuzione ad abiuri e blasfemi

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 17/10/2021; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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↑2014.09.19 Alla cena solidale di Mbili sono al tavolo con FC che era andato in Senegal a portare aiuti per la costruzione di opere sociali: mi narra che nei villaggi frequentati ha trovato ottime relazioni tra la minoranza cristiana e la maggioranza islamica, tanto che si invitano reciprocamente alle rispettive festività e si celebrano matrimoni anche misti senza conversioni forzate, pure nel caso di una donna islamica che sposasse un uomo cristiano per il che altrove sarebbe condannata, ad esempio come Meriam. Gli chiedo se si tratta di un caso di paradiso di tolleranza: si rattrista  un po’ mentre mi narra di minacce incombenti per questa pace, e non da parte del popolo semplice, ma dalla più dotta docenza islamica; in che senso? I giovani che vanno all’università di Casablanca o del Cairo tornano indottrinati integralisti cui non sta più bene quel clima di tolleranza verso i cosiddetti infedeli (kafir).